Emette troppe onde elettromagnetiche e viene ritirato dal mercato. La notizia, senza precedenti, riguardo un telefono cellulare e viene dalla Francia. Il prodotto è un Hapi 30, un modello basico venduto a circa 30 euro, commercializzato oltralpe dall’operatore Orange, la cui produzione è stata fornita dalla società francese Mobiwire.
Come riporta 60 millions de consommateurs, a metà marzo, Orange ha iniziato a mettere in guardia gli utenti interessati, circa 90mila persone. Per posta, viene offerto uno scambio gratuito del cellulare con un altro modello.
A rilevare il superamento del tasso di assorbimento specifico (Sar) consentito è stata l’Agenzia nazionale di frequenza (Anfr) durante dei controlli. La DAS è la misura utilizzata per quantificare l’energia d’onda assorbita dall’utente. Il limite massimo è 2 W/kg in testa (“testa DAS”) e sul corpo (“tronco DAS”).
L’Hapi 30 non è l’unico ad aver sforato
Il cellulare Orange Hapi 30 ha superato lo standard a livello del “tronco” (2,1 W / kg). Secondo la lettera dell’operatore, ciò si è verificato solo “in un caso d’uso raro: l’invio di un MMS con copertura di rete 2G, mentre il cellulare è chiuso e viene premuto contro il corpo”.
L’operatore cerca di rassicurare: “Questo cellulare non presenta alcun rischio per la salute”, afferma un portavoce, insistendo sul rispetto degli standard di emissione nella consueta situazione d’uso, quando lo sportellino è aperto.
I richiami di questo tipo potrebbero essere ripetuti perché l’Agenzia nazionale di frequenza ha rafforzato la propria azione per controllare le emissioni dei telefoni cellulari. “Abbiamo registrato il sorpasso della soglia su altri telefoni, rivela Gilles Brégant, direttore generale di ANFR. che promette di pubblicare i nomi dei modelli dopo il procedimento, che può richiedere diversi mesi.
Come i produttori passavano i controlli
Da alcuni mesi l’ente pubblico ha nuovi poteri sanzionatori, secondo la Direttiva europea 2014/53 / UE, nota come Direttiva RED. Ad esempio, può imporre multe ai produttori di portatili che non rispettano gli standard di emissione, nel frattempo rafforzati. Un cambiamento del metodo di misurazione, che si applica agli smartphone e altri terminali portatili sul mercato da aprile 2016, porta a misurazioni le emissioni del tronco ad una distanza massima di 0,5 cm dal corpo. In precedenza, i produttori potevano effettuare misurazioni a 2,5 cm di distanza. Questi pochi centimetri cambiano tutto: hanno permesso ai produttori di mostrare valori molto più bassi e quindi di conformarsi più facilmente agli standard.
E in Italia?
Non si hanno notizie di ritiri simili nel nostro paese, e a dirla tutta non è chiaro se ci sia un’azione costante di controllo e verifica da parte di un’agenzia nazionale preposta a questo tipo di problematiche. Proprio pochi giorni fa, l’Istituto di ricerca Ramazzini ha pubblicato uno studio sugli effetti delle onde elettromagnetiche sul corpo umano preoccupante, chiedendo una stretta sulla normativa vigente.
Fonte: il Salvagente