Invecchiamento sul lavoro e valutazione dei rischi

Secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica – Istat continua a crescere in Italia l’indice di vecchiaia: al 1° gennaio 2016 si registrano 161,4 persone con più di 64 anni ogni cento giovani sotto i 15 anni. E riguardo a questo indice, che indica il rapporto tra la popolazione anziana e la popolazione più giovane, il Paese si conferma al secondo posto nell’Unione Europea, dopo la Germania.

DVR e anzianità

Nell’ambito della valutazione dei rischi occorre tenere presente i rischi correlati all’avanzamento dell’età dei lavoratori.

Più si invecchia maggiore è l’esposizione ai fattori di rischio infortunistici ed in particolari a quelli mortali, non solo ma aumentano in modo più che proporzionale rispetto l’età l’esposizione alle malattie correlate alle mansioni lavorative.

Valutazione dell’invecchiamento attivo

La valutazione dell’invecchiamento attivo sul lavoro, è un obbligo per i datori di lavoro per individuare tutti i rischi che possono aumentare con il “fattore” età.

L’EU-OSHA nel 2016-2017 ha lanciato la campagna Ambienti di lavoro sani e sicuri con degli obiettivi che possono essere così sintetizzati:

  • promuovere il lavoro sostenibile e l’invecchiamento in buona salute fin dall’inizio della vita lavorativa;
  • prevenire i problemi di salute nel corso dell’intera vita lavorativa;
  • offrire ai datori di lavoro e ai lavoratori modalità per gestire la sicurezza e la salute sul lavoro nel contesto di una forza lavoro che invecchia;
  • incoraggiare lo scambio d’informazioni e buone prassi.

Alcuni dati emersi da una recente indagine europea dimostrano che:

  • la tendenza all’invecchiamento cambia a seconda del settore di attività;
  • i settori che risentono meno dell’invecchiamento lavorativo sono l’elettronica, le telecomunicazioni, i settori bancario e assicurativo;
  • la popolazione attiva oltre i 45 anni presenta un livello di capacità lavorative mediocre e scadente a rischio di aumentare con l’avanzare dell’età.

L’età è solo un aspetto della diversità della forza lavoro. Una valutazione dei rischi sensibile all’età tiene conto delle caratteristiche delle varie fasce di età quando si valutano i rischi, fra cui i possibili cambiamenti delle capacità funzionali e dello stato di salute.

Rischi dei lavoratori più anziani

I rischi riguardanti i lavoratori più anziani comprendono in particolare:

  • lavoro fisico pesante;
  • pericoli connessi al lavoro a turnazione;
  • lavoro in ambienti rumorosi o in condizioni di temperatura bassa o elevata.

Il declino dovuto all’età influisce soprattutto sulle capacità fisiche e sensoriali, che sono le più importanti per i lavori fisici pesanti. Il passaggio dall’industria estrattiva e manifatturiera al settore dei servizi e all’industria basata sulle conoscenze, una maggiore automazione e meccanizzazione dei compiti e l’uso di apparecchiature motorizzate hanno ridotto la necessità di un lavoro fisico pesante.

La capacità lavorativa  è l’equilibrio tra lavoro e risorse individuali; quando lavoro e risorse individuali sono compatibili, la capacità lavorativa è adeguata. I fattori fondamentali che influiscono sulla capacità lavorativa sono:

  • salute e capacità funzionali;
  • istruzione e competenza;
  • valori, atteggiamenti e motivazione;
  • ambiente di lavoro e comunità lavorativa;
  • il contenuto, i requisiti e l’organizzazione del lavoro.

L’indice WAI

La capacità lavorativa può essere valutata mediante il Work Ability Index. Il concetto di capacità lavorativa presuppone che le azioni di promozione della capacità lavorativa sul luogo di lavoro comprendano tutti questi fattori.

È calcolato sulla base delle risposte date alle domande, che prendono in considerazione sia le richieste fisiche e mentali del compito lavorativo che lo stato di salute e le risorse del lavoratore .

Secondo l’articolo 28 del D.Lgs. 81/2008, al comma 1 si fa riferimento all’obbligo non delegabile del Datore di Lavoro alla valutazione dei rischi, compresi quelli dell’età e del genere che, in riferimento non solo alle caratteristiche fisiche, ma anche all’esperienza e alla formazione, diventa un fattore rilevante nella redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

Nel DVR possono essere individuate alcune misure per gestire l’età lavorativa. Alcuni esempi in questa direzione sono:

  • La riduzione del carico di lavoro fisico;
  • L’introduzione di brevi pause tra i processi lavorativi;
  • La valutazione dei rischi per la salute quando si pianificano i turni di lavoro con rotazione rapida (2-3 gg);
  • Forme d’impiego flessibili;
  • Ripartire le prestazioni di lavoro tra lavoratori giovani e anziani;
  • Controllo dell’illuminazione e del rumore;
  • Migliorare l’ergonomia dei macchinari.

Non esiste un limite massimo di età dei lavoratori, è semplice capire che ogni dipendente ha caratteristiche molto variabili dagli altri, sia a livello fisico che a livello psicologico, di esperienza, di formazione e di consapevolezza.

Age Risk Assessment Index – ARAI®  (Contec AQS)

L’attività svolta rappresenta un primo esempio di buona prassi per l’adozione di un modello di valutazione dei rischi aziendali, in relazione al contesto di invecchiamento della forza lavoro.

L’adozione del modello ha reso possibile definire nuovi rischi emergenti, o l’accentuazione di rischi esistenti, in riferimento all’età del lavoratore per i quali adottare specifiche misure di prevenzione. Ciò non sarebbe stato possibile solo con l’impiego del tradizionale metodo di valutazione del rischio.

Dal punto di vista tecnico la ricerca si è orientata ad individuare un indicatore che consentisse la valutazione numerica della nuova tipologia di rischio al fine di definire la priorità degli interventi: ARAI – Age Risk Assessment Index.

Il nuovo metodo per la valutazione dei rischi in riferimento all’età definito Age Risk Assessment Index– ARAI® viene calcolato in funzione di quattro variabili:

  • Gli esiti delle attività di verifica e controllo del rischio condotte nella specifica sezione del DVR a cui si riferisce la valutazione, la Probabilità di accadimento del rischio preso in considerazione e il Danno dello stesso,
  • l’Indice di capacità di Lavoro calcolato con la somministrazione del questionario agli addetti, sia in modalità come da metodo originario con coinvolgimento del MC, sia con modalità diversa, tramite intervento del SPP per poter incrociare e verificare i dati statistici (WAII)
  • e infine il livello di Esposizione degli operatori al rischio preso in considerazione.
 ARAI® = P x D x WAIIn x E 

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EU-OSHA: il WAI

La capacità lavorativa può essere valutata mediante il Work Ability Index (WAI, indice della capacità lavorativa), uno strumento d’indagine soggettiva che si compone di sette elementi. Il punteggio WAI varia tra 7 e 49, dove il punteggio migliore è quello più alto. Il punteggio WAI si classifica in scadente, mediocre, buono ed eccellente. L’indice WAI ha un alto valore predittivo: il 60 % di coloro che hanno ottenuto un punteggio WAI scadente all’età di 45-57 anni, percepiva dopo 11 anni una pensione per incapacità lavorativa. L’indice WAI è stato tradotto in 26 lingue ed è ampiamente utilizzato nelle diverse culture di tutto il mondo.

La capacità lavorativa tende a diminuire con l’età, anche se i valori medi della popolazione attiva compresa tra 20 e 65 anni restano nelle categorie “buona” ed “eccellente”. Tuttavia, circa il 30% dei lavoratori di sesso maschile e femminile oltre i 45 anni di età mostra un calo pronunciato dell’indice WAI, sia per gli operai che per gli impiegati. Inoltre, la tendenza all’invecchiamento dell’indice WAI cambia a seconda del settore economico. La capacità lavorativa sembra essere più bassa nel settore dell’allevamento e dell’agricoltura, dell’industria del legno, dell’industria metallurgica, dei trasporti, dei servizi sociali, e in alcuni paesi fra il corpo docente. I settori che offrono la migliore compatibilità tra lavoro e risorse individuali sono l’elettronica e le telecomunicazioni, così come i settori bancario e assicurativo.

Le differenze individuali relative alla capacità lavorativa aumentano con il passare dell’età. Una popolazione attiva oltre i 45 anni è molto eterogenea rispetto ai lavoratori più giovani. Circa il 15-30% dei 45enni ha un punteggio dell’indice WAI di livello mediocre o scadente. Questi rischiano di perdere la loro capacità lavorativa a meno che non vengano prese le necessarie azioni preventive e correttive.

La tendenza a una ridotta capacità lavorativa con l’età è dovuta alle difficoltà di adeguare i cambiamenti dell’ambiente di lavoro ai cambiamenti delle risorse individuali. Il mondo del lavoro sembra svilupparsi autonomamente senza seguire necessariamente la via dei normali processi di invecchiamento dell’uomo.


Fonti:

Inail Direzione Centrale Prevenzione – Focal Point per l’Italia della campagna europea – La campagna europea “Ambienti di lavoro sani e sicuri”

EU-OSHA
AIFOS – Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età 2017
FIOH (Finnish Institute of Occupational Health)
ARAI® (Contec AQS)

Diversi materiali in formato ppt sono reperibili su http://www.ciipconsulta.it/ sezione “gruppo invecchiamento e lavoro” ed “eventi”

La CIIP aderisce alla Campagna europea “Ambienti di lavoro sani e sicuri per ogni età” 2016-2017. Si rimanda al sito specifico per tutti i materiali di interesse sul tema dell’invecchiamento al lavoro https://healthy-workplaces.eu/

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