“Il termine cibo spazzatura è stato utilizzato per la prima volta nel 1951 da Michael Johann Jacobson (nella forma inglese junk food) per indicare cibo considerato malsano a causa del suo bassissimo valore nutrizionale e all’elevato contenuto di grassi o zuccheri.
Esempi di questi alimenti sono le preparazioni industriali o della ristorazione di massa ricchi di grassi saturi, sale e zuccheri raffinati, come hamburger, würstel, hot dog, patate fritte, bibite zuccherate, dolci elaborati” (Da Wikipedia, l’enciclopedia libera).
Perché “cibo spazzatura”?
La peculiarità del cibo spazzatura è quella di possedere una densità calorica assolutamente inappropriata allo stile di vita dell’uomo sedentario, ma allo stesso tempo di non ottemperare alle necessità fisiologiche di vitamine, oligoelementi, antiossidanti, fibra alimentare, acidi grassi essenziali ecc.
La trappola del junk food
Secondo David Kessler, ex commissario della Fda (Food and Drug Administration), il cibo spazzatura viene realizzato ad arte; infatti i produttori, tramite un’equilibrata commistione di sale, zuccheri e grassi, riescono a renderli assolutamente appetibili, eccitando il cervello.
Siamo sempre più prigionieri dei ritmi frenetici della vita di oggi e non c’è da stupirsi che per tante persone in tutto il mondo il cibo spazzatura sia una parte preponderante nel regime alimentare quotidiano. Per noi è davvero normale fare una capatina in un fast food, un minimarket, un distributore automatico, un bar o un negozio di alimentari e consumare spuntini veloci preparati con cibi trasformati industrialmente.
Il cibo spazzatura è sempre pericoloso?
Sarebbe una falsità dichiarare che il consumo saltuario di cibi spazzatura incide significativamente sullo stato di salute delle persone, perché i danni sistemici che questi junk food apportano all’organismo sono il frutto di un consumo abituale.
Per scongiurare ogni complicazione sarebbe sufficiente limitare il consumo di un hamburger, patatine fritte o snack vari.
L’istituto Scripps di Jupiter (Florida) ha dimostrato che gli alimenti malsani, allo steso modo di una sostanza stupefacente, agiscono sui recettori dopaminergici, determinando dipendenza nel consumatore.
Prevenire i danni da cibo spazzatura: la dieta mediterranea
In assenza di precise normative che tutelino i consumatori dai rischi relativi al consumo di junk food, solo attraverso la formazione, a partire dai bambini, ed un’attenta campagna culturale si potrà tentare di ridurne il consumo, orientando le scelte alimentari verso quelle più salutari.
Come prevenzione è necessario Scegliere prodotti a basso contenuto di zucchero semplice, o di fruttosio o di sciroppo di mais. Un carico eccessivo di zuccheri semplici fa “impennare” la glicemia e farci venire ben presto di nuovo fame.
Leggiamo sempre le etichette dei prodotti che acquistiamo! Indicando tutti gli ingredienti con cui è stato preparato l’alimento, possono esserci d’aiuto per fare una spesa più intelligente.
Il dottor Anil Nigam, Direttore del Centro ÉPIC (centro per la riabilitazione e prevenzione delle malattie cardiovascolari) di Montreal ha scoperto gli effetti nefasti dei cibi spazzatura e quelli benefici della dieta mediterranea dopo aver confrontato le conseguenze dirette e immediate dei singoli alimenti sui tessuti vascolari, in particolare sul rivestimento interno dei vasi sanguigni. In breve, il cibo spazzatura occlude le arterie più rapidamente e le rende così meno efficienti; in questo modo aumenta il rischio di malattie cardiovascolari sia nel breve che nel lungo periodo.
“Crediamo che una dieta mediterranea possa giovare anche a coloro che hanno alti livelli di trigliceridi, – ha detto Nigam – perché aiuta a mantenere le arterie pulite e funzionanti”. Dopo aver consumato il pasto a base di cibo spazzatura, le arterie dei partecipanti erano molto meno dilatate del normale (il 24% in meno rispetto ai momenti di digiuno), mentre dopo aver mangiato cibi mediterranei presentavano una dilatazione regolare e un flusso sanguigno ottimale!
La dieta mediterranea non è solo un elisir di lunga vita, ma anche un afrodisiaco naturale, che aiuta a migliorare e a mantenere vive nel tempo le prestazioni sessuali. Grazie ai suoi effetti antiossidanti, che contribuiscono a ridurre i rischi di malattie tumorali e cardiocircolatorie, la cucina mediterranea concorre anche ad una buona vita sessuale.
Uno dei nove punti prioritari del Global Action Plan for the Prevention and Control of Noncommunicable Diseases 2013-2020 dell’OMS è “lo stop all’aumento del diabete e dell’obesità” attraverso la promozione del consumo di frutta e verdure fresche e globalmente con il miglioramento della qualità dell’alimentazione umana.
Bibliografia:
- Ministero della Salute: www.salute.gov.it Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU): www.onuitalia.it Organizzazione Mondiale della Sanità:
- www.oms.it Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca:
- www.istruzione.it, www.miur.it Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali: www.politicheagricole.it Istituto Nazionale di ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione:
- www.inran.it Ente nazionale Italiano di Unificazione:
- www.uni.com Guadagnare salute, rendere facili le scelte salutari – Stili di vita: www.salute.gov.it/stiliVita
- Wiles N.J.,Northstone K.,Emmett P.,Glyn L.(2009)“Junk food” diet and childhood behavioural problems: Results from the ALSPAC cohort Eur J Clin Nutr.Apr; 63(4): 491–498.
- LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALE PER LA RISTORAZIONE SCOLASTICA Conferenza Unificata Provvedimento 29 aprile 2010 Intesa, ai sensi dell’art.8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n.131, G.U. n. 134 del 11-6-2010