Il cosiddetto “Bonus Sanificazione”, introdotto con il D.L. 18/2020 e ampliato dal successivo D.L. 23/2020, stabilisce la possibilità di accedere ad un credito d’imposta del 50% per le spese sostenute dalle imprese per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, in relazione alle nuove norme per il contrasto alla diffusione del coronavirus SARS-CoV-2.
Quali sono i requisiti per accedere alle agevolazioni fiscali per la sanificazione di uffici e aziende? E quali gli interventi e le spese oggetto degli incentivi?
In questa breve guida, trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno.
Il credito d’imposta al 50% per gli interventi di sanificazione
Le agevolazioni introdotte con l’articolo 64 del “Decreto Cura Italia” di marzo, come accennato, riguardano la possibilità di usufruire di un credito d’imposta al 50% per recuperare in parte le spese relative agli interventi di sanificazione di studi, uffici, laboratori e, in generale, luoghi di lavoro.
L’incentivo è rivolto a tutti i “soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione”, vale a dire ad aziende e liberi professionisti. Per ciascun beneficiario è prevista la possibilità di portare in detrazione, nell’anno di imposta 2020, una somma totale pari a un massimo di 20mila euro.
Per quanto riguarda la tipologia di interventi che consentono di accedere al bonus, occorre ricordare che l’incentivo copre esclusivamente le operazioni di sanificazione. Questo termine non fa riferimento alle normali attività di manutenzione e pulizia di uffici ed altri luoghi di lavoro (la cui frequenza dovrà comunque essere aumentata stando alle nuove disposizioni), ma a specifiche attività di igienizzazione e disinfezione, che hanno come obiettivo quello di abbattere la carica microbica presente negli ambienti (nell’aria, sulle superficie, sugli strumenti di lavoro, ecc.), riportandola entro valori standard considerati compatibili con la salute delle persone.
Rientrano tra i trattamenti di sanificazione per aziende coperti dalle agevolazioni del Decreto Cura Italia:
- gli interventi di sanificazione con nebulizzazione di agenti chimici disinfettanti;
- gli interventi di sanificazione basati sull’impiego di generatori di ozono.
Entrambe le modalità di azione garantiscono la rimozione della quasi totalità dei batteri, dei virus e, in generale, dei microrganismi presenti nell’ambiente, senza in alcun modo danneggiare arredi e strumenti di lavoro e, soprattutto, senza alcun rischio per la salute di chi tornerà a occupare i locali trattati al termine dei lavori.
L’accesso al Bonus Sanificazione è subordinato alla scelta di professionisti regolarmente abilitati. Occorre verificare che la ditta incaricata dell’intervento risulti in possesso dei requisiti imposti dal D.M. 274/1997 lettera E, accertati dalla Camera di Commercio competente.
Il credito d’imposta al 50% per l’acquisto di DPI e altri dispositivi di sicurezza
Gli incentivi messi in campo dal Governo per supportare piccole e medie imprese nel complesso percorso di adeguamento alle nuove misure di sicurezza anti-coronavirus sono state ampliate con il cosiddetto “Decreto Liquidità” di aprile. All’interno del testo, e più nello specifico con l’articolo 30, l’agevolazione in precedenza prevista esclusivamente per le operazioni di sanificazione professionale viene estesa a tutte le spese sostenute per l’acquisto di dispositivi di protezione personale (DPI) e altri strumenti utili per garantire la sicurezza del personale e dei clienti.
In sostanza, sarà possibile usufruire del credito d’imposta del 50% portando in detrazione anche la metà di quanto speso per dotare l’ufficio o l’azienda di mascherine FFP2 e/o FFP3, ma anche di guanti, calzari, occhiali e visiere protettive e tute anti-contaminazione. Le spese sostenute per l’acquisto di questi materiali non andranno a rappresentare un capitolo a parte, ma saranno conteggiate in modo cumulativo assieme a quelle relative agli interventi di sanificazione. La somma massima per la quale sarà possibile beneficiare dell’agevolazione fiscale rimane pari a 20mila euro.
Va sottolineato che, tra i materiali inclusi dal bonus fiscale, figurano anche altre categorie di articoli. Ad esempio, trovano spazio dispositivi quali elementi divisori in plexiglass, vetri di protezione ed altri strumenti utili per tutelare gli operatori (si pensi ad esempio a casse e banconi, ma anche a reception e postazioni di segreteria e, più in generale, a tutte le attività lavorative che prevedono un contatto diretto con il pubblico).
Infine, sarà possibile portare in detrazione anche le spese per l’acquisto di soluzioni e gel disinfettanti per le mani, presidi che, come più volte ribadito dalle linee guida per la riapertura delle attività diffuse in questi giorni, dovranno essere sempre presenti all’interno di uffici, locali e attività commerciali in genere.