“GDPR – Evoluzione ed applicazione della normativa europea sulla privacy”

La discussione riguardante il diritto alla privacy oggi si afferma come un argomento sempre più presente nella vita quotidiana a livello globale: sebbene le sue origini non siano così recenti come si pensi, si tratta sicuramente di una delle grandi sfide della giurisprudenza contemporanea.

Questo avviene per cause sia quantitative che qualitative: da un lato assistiamo alla crescita esponenziale della mole di dati che vengono raccolti, trattati e conservati grazie ad internet ed ai social network; dall’altro all’evoluzione dei mezzi di comunicazione stessi grazie alle nuove tecnologie.

Un’impressionante mole di dati

A questo proposito basti pensare che “Nel 1986, le informazioni che venivano scambiate attraverso sistemi bidirezionali di telecomunicazioni […] era dell’ordine di 281 PB1. Questa quantità di dati è salita […] a 65000 PB nel 2017”2. Per dare al lettore un’ulteriore prospettiva dell’enormità delle cifre in questione, basti pensare che, secondo un articolo apparso su Repubblica, il Salk Institute for Biological Studies della California ha rilevato che il cervello umano ha una capacità di circa 1 petabyte a disposizione per archiviare le informazioni riguardanti una vita intera.

Si può facilmente intuire come regolare questi titanici movimenti di dati a livello legale sia un’impresa complicata, che richiede al legislatore continui aggiornamenti per rimanere al passo con le innovazioni tecnologiche. Allo stesso tempo una legislazione organica e quanto più completa possibile è fondamentale per garantire ai cittadini un trattamento consono ed appropriato delle informazioni che li riguardano.

Le normative UE

L’Unione Europea ha cercato di dare una risposta a tutte queste esigenze mettendo a punto l’ormai famoso Regolamento UE 2016/679 del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati”, più noto con l’acronimo inglese di GDPR – General Data Protection Regulation.

L’intento di questa tesi è proprio quello di analizzare il GDPR per comprenderne il metro di ragionamento. Poiché non è possibile comprendere le norme di dettaglio senza prima avere un’idea di cosa si intenda per “diritto alla privacy”, per prima cosa si introdurrà al lettore il punto di vista storico, in modo da comprendere quali siano le spinte che hanno portato all’inclusione di un nuovo diritto nella giurisprudenza occidentale. A partire dagli Stati Uniti, questa ulteriore fattispecie si è diffusa, non senza difficoltà, nel continente europeo, dove alcuni Stati hanno giocato il ruolo di alfiere, emanando leggi dedicate molto prima dell’intervento del legislatore europeo. Queste legislazioni nazionali saranno analizzate per comprendere i diversi approcci che i singoli Paesi hanno adottato, anche alla luce delle diverse situazioni storico-politiche. Con l’azione dell’Unione europea, il panorama cambia significativamente, in quanto tutti gli Stati membri sono obbligati a riconoscere questo diritto. Un grande passo avanti, che però come si vedrà è ancora lontano da una situazione di certezza normativa.


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GDPR – Un percorso lungo

A questo punto l’Unione Europea diventa la vera protagonista, sia nella realtà che in questa trattazione, in quanto sono le sue scelte a determinare il quadro che si va creando via via, non senza numerosi intralci. Sarà quindi presentato il processo di formazione del nuovo regolamento, per comprendere il percorso normativo “stratificato” avvenuto in seno all’UE, nel trattare il quale si darà particolare attenzione ai pareri degli organi tecnici intervenuti, oltre che a quelli più prettamente politici.

Solo alla fine di questo percorso al lettore sarà esposto il contenuto vero e proprio del regolamento, nelle sue parti più significative, proprio nell’intento di spiegare il meccanismo attuale tramite il quale i dati di ciascun cittadino all’interno dell’Unione europea sono protetti, insieme al corpo di diritti “derivati” dal diritto alla privacy, vale a dire tutte quelle azioni che il singolo stesso può porre in essere per proteggere autonomamente la propria sfera intima.

Il focus sull’Italia e sulle reali applicazioni

Infine ci si propone di spostare la lente d’ingrandimento sull’Italia, per studiare, con una logica molto simile a quella già usata per l’Unione Europea, l’evoluzione e l’applicazione della tutela della privatezza. In prospettiva storica, sarà presentato al lettore il ruolo cruciale assunto dalla giurisprudenza italiana, che è stata il vero motore nell’innovazione dell’ordinamento, con largo anticipo rispetto ai poteri legislativi ed esecutivi.

La tesi si concluderà quindi con uno sguardo pratico all’applicazione del GDPR nella realtà delle piccole e medie imprese in Italia, nonché per alcune particolari categorie di cittadini, per poter comprendere come la tutela della privacy possa impattare la vita quotidiana di ogni singolo cittadino nei modi più disparati.

Per scaricare il documento integrale a cura di Claudio Ottolia cliccare qui:


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