Le festività natalizie sono considerate per buona parte della popolazione un periodo di gioia e di festa, da condividere con parenti e amici. Tuttavia possono nascondere anche una spiacevole insidia: sono il momento migliore per i ladri di entrare in azione, sia nelle abitazioni private che negli esercizi commerciali. I malviventi considerano la corsa ai regali o le visite ai congiunti l’occasione perfetta da sfruttare per intrufolarsi in casa o per confondersi tra la folla dei compratori, così da sottrarre indisturbati un buon bottino. Sotto Natale inoltre i negozi sono più riforniti rispetto ad altre fasi dell’anno, rendendo i delinquenti ancora più ghiotti e intenzionati a compiere un colpo. Visto l’alto rischio di ritrovarsi svaligiati dei propri beni, è fondamentale correre ai ripari e adottare tutte le misure di sicurezza per tutelarsi. Per iniziare a farlo, vanno innanzitutto protetti quelli che sono considerati i punti deboli della casa o del locale, ovvero gli accessi, soprattutto le porte d’ingresso, così da potenziare la cosiddetta ‘difesa passiva’ della struttura.
Porte blindate: gli elementi strutturali
Indubbiamente disporre di un portone blindato non basta per disincentivare il fenomeno di introduzioni illecite: trattandosi di un sistema di sicurezza passivo, dovrà essere unito a sistemi di sicurezza attivi quali antifurti e telecamere per assicurare la massima protezione della struttura. Va da sé che il prodotto scelto, per svolgere la sua funzione al meglio, dovrà possedere come caratteristica predominante la qualità delle componenti. Nonostante esistano in commercio numerosi modelli di porta blindata, ciascuna comprende sette elementi fondamentali: il primo è il controtelaio, che costituisce il collegamento tra la struttura in muratura e il vero e proprio telaio, di solito realizzato in acciaio e fissato al muro in maniera stabile con dei tasselli. C’è poi appunto un telaio, anch’esso composto da acciaio presso piegato, che forma un tutt’uno con il controtelaio, al quale è ancorato tramite viti speciali. Componente fondamentale della porta blindata è la serratura, costituita da cilindro e defender, capace di offrire la massima sicurezza durante le operazioni di apertura e chiusura. Sul lato opposto in cui è posizionata ha sede la cerniera, la quale si inserisce tra telaio e anta, consentendone il movimento. Non possono mancare poi i catenacci, immessi in appositi fori del telaio insieme alla corazza, agganciata alla struttura muraria d’appoggio, e infine i pannelli, veri e propri rivestimenti che possono essere prodotti impiegando diversi materiali.
Il funzionamento delle porte blindate
Come lavorano insieme tutti questi elementi? Tutto dipende dalla tipologia di serramenti blindati installati, che prevederà un determinato genere di chiave. L’apertura e la chiusura dell’anta infatti dipendono dalla movimentazione dei cilindri, che penetrano in appositi alloggiamenti localizzati nel controtelaio. In fase di chiusura questi elementi vengono spinti verso le pareti esterne, bloccando la porta alla struttura muraria, mentre al contrario, durante l’apertura, rientrano nella corazza lasciando libera la cornice della porta. Più la chiave risulterà complessa, e quindi il suo profilo complicato e dettagliato, maggiore sarà la difficoltà nell’aprire la porta per i ladri.
Classi di sicurezza porte blindate
Che si abbia a che fare con porte blindate per negozi o per un’abitazione, c’è da tenere conto che non tutte le installazioni sono uguali. È vero che la struttura può essere molto simile per via della compresenza degli elementi citati poc’anzi, ma a distinguere una porta dall’altra possono essere i materiali, il numero di cerniere e, come già detto, il tipo di serratura. In base a quest’ultima infatti vengono stilate delle classi antieffrazione delle porte blindate, a seconda della maggiore o minore difficoltà che qualcuno incontra nello scassinarle. Naturalmente è possibile scoprire quale sia il grado di resistenza già in fase di acquisto: in totale le classi considerate sono 6 e vanno da quella che fa meno opposizione a quella che invece risulta più ostica da aprire. La porta di classe 1 è la meno adatta come porta d’ingresso, perché resiste solo a tentativi di forzarla con spinte e spallate, a differenza di quanto accade con la classe 2, dove neanche impiegando attrezzi semplici quali cacciaviti o tenaglie diventa possibile aprirla. La prima tipologia è frequentemente usata in garage o magazzini dove si conservano oggetti di scarso valore, mentre la seconda per uffici in cui comunque non si trovano beni preziosi. La classe 3 non riesce a essere forzata con un piede di porco, tanto da essere considerata una porta d’ingresso a “protezione ottima”. Solitamente nelle abitazioni si ricorre a questa tipologia di porta, specialmente in caso di appartamenti condominiali, mentre parlando di negozi invece conviene puntare sulle successive classi. Dalla “protezione eccellente” la classe 4: anche i tentativi di uno scassinatore esperto con martelli, seghe, accette risultano vani se questo se la trova di fronte, tanto da essere la categoria preferita per coloro che possiedono case indipendenti o semi-indipendenti, persino villette. Per realtà sofisticate come banche e gioiellerie, le classi 5 e 6 sono le più funzionali: neanche impiegando attrezzi elettrici nel primo caso e attrezzi elettrici ad alta potenza nel secondo è pensabile forzare una porta blindata di questo genere.