La banca dati online da più di 20 anni è al servizio di chi si occupa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. Aiuta a individuare le sostanze che potrebbero essere presenti in alcuni comparti lavorativi e a ottenere informazioni sulla loro tossicità.
Le sostanze cancerogene sono ancora presenti negli ambienti di lavoro, nonostante i numerosi sforzi legislativi fatti in questi ultimi anni, basti pensare al decreto 81 e al regolamento europeo Reach.
Sostanze come silice, polvere di legno, benzene, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), sono difficilmente eliminabili o sostituibili, è dunque importante sapere dove è possibile trovarli per poterne limitare l’esposizione.
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Cos’è MATline?
MATline è una banca dati ad accesso libero per ottenere informazioni sull’origine delle patologie neoplastiche e per facilitare la programmazione e la gestione di interventi di sorveglianza e di vigilanza in ambito occupazionale.
Attualmente raccoglie informazioni su più di 800 tra sostanze chimiche semplici, miscele complesse ed agenti fisici con un potenziale uso industriale classificate cancerogene dalla CE e dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). Per ogni sostanza è disponibile una scheda che ne riporta i dati identificativi e tossicologici, i valori limite di esposizione, l’eventuale inserimento all’interno di allegati di restrizione o di autorizzazione del Regolamento REACh, nonché i profili d’uso che sono stati tradotti in liste di attività economiche associate al codice identificativo del sistema delle voci di tariffa INAIL permettendo il collegamento con l’archivio ditte e addetti.
Dalla versione attuale sono state escluse le sostanze sviluppate e/o usate come farmaci e quelle che comportano esposizione umana solo per via alimentare, o solo in ragione del loro uso voluttuario o della loro occorrenza in natura, le leghe metalliche e i processi lavorativi oggetto di classificazione CE e/o IARC.
È possibile interrogare la banca dati a partire dall’agente cancerogeno, dalla lavorazione e dall’organo bersaglio.
Come utilizzare la banca dati
La prima modalità di ricerca – a partire dall’agente cancerogeno – restituisce la scheda sintetica dell’agente, l’elenco delle lavorazioni in cui si presume sia presente e la possibilità di visualizzare, attraverso grafici e istogrammi, il numero di ditte ed addetti che vi operano.
La seconda – a partire dalla lavorazione – permette di individuare quali sostanze cancerogene si prevede siano presenti in quella determinata lavorazione oltre al numero di ditte ed addetti che vi operano.
La terza modalità – attraverso l’organo bersaglio – consente di effettuare una ricerca di corrispondenza tra sostanza ed organo bersaglio. Questa funzione è molto utile per ricostruire eventi di malattia professionale dovuti ad un’esposizione prolungata nel tempo a sostanze chimiche cancerogene e facilitare così una possibile “ricostruzione dei fatti”.
La possibilità di visualizzare, attraverso dei grafici ad istogrammi, il numero di ditte ed addetti che operano in una certa attività lavorativa in ogni regione italiana permette di stimare l’esposizione ad una certa sostanza e la presenza più o meno diffusa di attività produttive in un determinato territorio, andando ad effettuare un’analisi ed una valutazione del rischio più calzante all’area di produzione.
Si sottolinea che i dati presenti in MATline derivano da fonti documentali, pertanto l’associazione agente – lavorazione, nella maggior parte dei casi, è stata attribuita sulla base dei dati di letteratura.
MATline è una matrice di dati in continua espansione e aggiornamento e, a differenza di altri raccoglitori di informazioni, permette anche all’utente di aumentarne la capacità e la dimensione. Infatti, è presente una sezione di validazione denominata “Segnala dati rilevati in azienda” all’interno della quale l’utente, una volta registrato, può segnalare la presenza di una certa sostanza chimica cancerogena riscontrata attraverso un campionamento ambientale o personale all’interno di un’attività produttiva. Questa validazione potrà contenere la sostanza in oggetto, l’anno del campionamento, il codice di tariffa INAIL della lavorazione collegata ed altre informazioni utili all’inserimento, alcune delle quali verranno mantenute in anonimato sul sito MATline (es. la denominazione dell’azienda). Dopo un vaglio degli amministratori di MATline tale validazione, se ritenuta valida e veritiera, sarà registrata direttamente sul portale e arricchirà il contenuto della matrice stessa.
Le fonti informative utilizzate per la realizzazione della banca dati sono:
- le Monografie pubblicate dall’International Agency for Research on Cancer,
- Pubchem sviluppato dalla National Library of Medicine (USA),
- il National Toxicology Program Report on Carcinogenspubblicato dal Department of Health and Human Services del National Institute of Environmental Health Sciences, USA,
- la banca dati dell’Agenzia Europea per le Sostanze chimiche (ECHA).
La matrice cancerogeni nasce nel 1996 nell’ambito del Programma PRiOR (Programma Rischi Occupazionali Regione) promosso dalla Regione Piemonte. A tale progetto hanno partecipato il Servizio Sovrazonale di Epidemiologia della ASL TO3 – Regione Piemonte, il Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte ed il Centro per l’Epidemiologia e la Salute Ambientale dell’ARPA – Regione Piemonte.
MATline è liberamente consultabile all’indirizzo www.matline.dors.it,