La costa italiana si disloca per 7.914 chilometri, e ciò la rende densa di spiagge, in cui è possibile sia accedere sia liberamente, sia attraverso degli stabilimenti balneari. Una recente classifica del motore di ricerca per case e appartamenti Holidu ha evidenziato le migliori spiagge d’Italia, in base alle preferenze espresse su Instagram e TikTok.
Tra questa figurano la Spiaggia di Porto Selvaggio in Puglia, la Spiaggia di Boccadasse in Liguria, quella di Porto Pino in Sardegna, la Spiazza Mezzavalle nelle Marche, la Spiaggia della Padulella in Toscana, la Spiaggia di Bonassola in Liguria, Spiaggia di Calata Turchino in Abruzzo, la Spiaggia della Rotonda in Calabria.
Le regole da rispettare nella sosta in spiaggia
Ma occorre prestare attenzione ai furti che avvengono in spiaggia. Lo stesso Parco di Porto Selvaggio ha registrato episodi di furti, tanto che l’amministrazione comunale negli anni ha incentivato la vigilanza ambientale. Un altro tipo di furto è quello degli stessi utenti delle spiagge: dalle coste dell’Isola d’Elba sono spesso rubati dei sassi, la spiaggia delle dune di Porto Pino ha subito la sottrazione di quasi 100 chilogrammi di granelli di sabbia bianca, requisita ai turisti in partenza dall’Isola.
Tra queste le regole da seguire per chi sosta in spiaggia, c’è il divieto lasciare il proprio ombrellone per il giorno successivo, così come tutta l’attrezzatura correlata. Non si può pescare quando la spiaggia è piena di turisti: occorre spostarsi su uno scoglio appartato, o mettersi in un punto adibito alla pesca. Non è possibile accendere falò in spiaggia: è pericoloso perché potrebbe causare un incendio.
Non è possibile piantare la tenda e fare camping, alimentando il bivacco: per questo scopo, ci sono i camping e le aree attrezzate. Non è possibile neanche raccogliere conchiglie, perché fanno parte dell’ecosistema.
Dove lasciare oggetti in spiaggia
Per poter nuotare con serenità, è consigliato usare il Beach Vault: si tratta di una cassaforte da collocare sotto la sabbia o il telo, che può contenere chiavi, soldi e cellulari. La cassetta di sicurezza da spiaggia deve essere avvitata al telo che viene fornito abbinato al prodotto, e poi sigillata con il coperchio impermeabile.
Un nascondiglio pratico è rappresentato dalla borraccia: lo scomparto apposito può contenere soldi, chiavi e qualsiasi cosa si voglia custodire. Esiste poi la finta crema solare con scompartimento segreto: è integrata alla borsa, e non dà adito a sospetti.
I furti in spiaggia
Ai malfattori bastano pochi secondi per sottrarre oggetti, e nella maggior parte dei casi non si riesce a recuperare la refurtiva. Negli stabilimenti balneari, le ricerche sono facilitate dalle telecamere di sorveglianza e dalla presenza dei bagnini e del personale; nelle spiagge libere più a rischio, le forze dell’ordine fanno servizi mirati, travestendosi anche da bagnanti.
Tra le circostanze aggravanti di un furto in spiaggia, c’è la ‘minorata difesa’ riferita al fatto che il ladro approfitta del luogo e tempo che ostacolano la protezione dei beni. Un’aggravante speciale è ‘l’esposizione alla pubblica fede’: chi lascia incustoditi i beni per andare a fare il bagno li espone all’eventuale sottrazione da parte dei ladri.
Il furto in spiaggia, cosa fare
Chi subisce un furto in spiaggia, deve sporgere querela alle Forze dell’Ordine (Polizia, Carabinieri), e non si può chiedere il risarcimento al gestore dello stabilimento balneare in quanto non è ritenuto responsabile per la condotta di terzi. Occorre descrivere i beni rubati e l’accaduto, per impedire che alcuni degli oggetti vengano usati per mettere a segno altri reati: ad esempio, usare i documenti per furti d’identità o il cellulare per fare telefonate legate ad altri crimini e che potrebbero essere intercettate.