Quello della sicurezza è un tema sempre importante quando si parla di sport motoristici. Purtroppo gli incidenti possono essere più frequenti di quanto si possa immaginare. Negli ultimi anni diversi piloti hanno perso la vita nel Trofeo Amatori e la storia ci ricorda come anche in MotoGP si siano verificate tragedie in pista, come quella in cui perse la vita Marco Simoncelli. Già da un paio di anni si stanno valutando nuove soluzioni in termini di equipaggiamento oltre che diversi limiti di età per ogni categoria. Dal 2022 i Talent Cup vedono partecipare piloti dall’età minima di 13 anni, per un massimo di 30 concorrenti. A partire dai 14 anni si corre invece nella Red Bull MotoGP Rookies Cup e dai 15 nel FIM Moto3 Junior World Championship nel FIM CEV Repsol.
Per quanto riguarda la Superbike, nella classe SuperSport300 il limite è stato alzato a 16 anni. Dall’anno scorso, inoltre, la presenza degli airbag è obbligatoria in ogni campionato FIM Sprint Circuit Racing. Non è escluso che in futuro i limiti di età saranno ritoccati anche per le classi più importanti, compresa la MotoGP. Anche se all’apparenza potrebbe sembrare poco, un anno di preparazione ed esperienza in più è importante per quanto concerne la sicurezza dei piloti.
Nel 2023 una delle principali novità in merito sarà costituita dal sistema di sicurezza MIPS, che ha fatto il suo esordio anche nel Motomondiale. Un piano ideato per ridurre le lesioni cerebrali in caso di incidente, deviando o annullando le forze cinetiche che rischiano di colpire il capo di fronte ad un impatto. Aleix Espargaró dell’Aprilia è il primo pilota a sfruttare questo sistema, sviluppato dal Royal Institute of Technology e dal Karolinska Institute. Se si verifica un incidente, la rotazione della testa del pilota viene notevolmente ridotta: un particolare non da poco in termini di sicurezza, tanto che il MIPS verrà adottato ben presto anche in altre discipline sportive.
Il casco F17 Racing Mips di Kabuto utilizzato dal pilota spagnolo presenta internamente il sistema Mips Integra TX, proprio nell’imbottitura. Motocross, ciclismo, arrampicata, ma anche sci: questa nuova tecnologia è molto apprezzata dagli addetti ai lavori, tanto che viene sfruttata anche nell’edilizia. Nel caso della MotoGP si arriverà ben presto al momento in cui non se ne potrà più fare a meno. Stiamo parlando pur sempre di uno sport nel quale i partecipanti devono costantemente provare ad andare al di là dei propri limiti, sfidando velocità sempre maggiori. Se basta modificare un casco per migliorare di molto la sicurezza, allora ben venga.
Una volta risolti i problemi sulla salvaguardia della salute dei piloti, non resta che godersi lo spettacolo, allora. L’Italia sta vivendo un periodo d’oro per quanto riguarda le due ruote: Francesco Bagnaia è il campione del mondo in carica e a guardare le quote della MotoGP “Pecco” è favorito per il successo finale anche quest’anno. Il vantaggio acquisito nei confronti di Jorge Martin e Marco Bezzecchi è notevole. L’era di Valentino Rossi è terminata da tempo, ma lo Stivale ha già trovato un nuovo, degno esponente della classe regina.