La sicurezza non è una favola: il concorso che premia le scuole sicure
Da dove nasce l’idea di un concorso dedicato alle scuole su queste tematiche? «Cultura, legalità e sicurezza sul lavoro sono concetti estremamente connessi. Direttamente, perché la maggior parte delle manifestazioni culturali, come rappresentazioni e concerti, dipende dalla messa in pratica di norme che consentono a chi lavora nella macchina spettacolare di essere assicurato nella propria incolumità, per garantire a propria volta ai fruitori di tali manifestazioni di poterne godere in tutta sicurezza. Indirettamente, perché dove regna l’illegalità e non ci si fa garanti di certi valori, prima che di certe norme, raramente la cultura ha modo di crescere. Ma imporre le leggi non basta. La “cultura della legalità” e della sicurezza deve diventare una vera e propria mentalità. La sensibilizzazione è, dunque, necessaria e il primo posto per metterla in atto, per piantare un seme, è la scuola – commenta la Dott.ssa Alessia Rizzo, responsabile formazione e comunicazione della OSE e ideatrice del progetto “Safety Tales” – Abbiamo scelto di dare il via al concorso durante Europe is culture, di cui siamo partner per la sicurezza, proprio perché i giovani e la cultura, sotto tutti i punti di vista, saranno i protagonisti dell’evento». Oltre alla presentazione dell’iniziativa, si confronteranno sul tema, e con il pubblico, l’Ing. Gerardo Rizzo, direttore tecnico OSE e coordinatore Safety & Security della manifestazione; il Com. Provinciale VVF Caserta Luciano Buonpanee il Dott. Felice Preziosi, Disaster Manager certificato.
Europe is culture si terrà dal 28 aprile al 1 maggio, ed è una manifestazione organizzata dal Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” dell’Università Vanvitelli di Caserta insieme al Comune di Caserta, allo Studio Ambrosetti – The European House e al Dipartimento di Studi Europei “Jean Monnet” di Locarno, che ha come obiettivo quello di avvicinare i giovani delle scuole al patrimonio culturale. Durante la 4 giorni, ragazzi tra i 14 e i 21 anni provenienti da tutta Italia si incontreranno nella Reggia vanvitelliana in quella che diventerà una vera e propria “cittadella dei giovani”, con tanto di tendopoli ospitante organizzata insieme alla Protezione Civile, per confrontarsi sulla cultura a 360° (attraverso momenti dedicati a temi quali l’arte, la legalità, l’alimentazione e molto altro) e per affrontare una competizione nelle sezioni delle arti spettacolari, con “prodotti artistici” realizzati da loro in settori quali la musica, il canto, il teatro, la danza, le arti visive.
Per garantire un sereno svolgimento della manifestazione, nel rispetto di tutte le norme in materia di sicurezza, la Omnia Service Engineering srl ha coordinato la Safety & Security della manifestazione, ma si è anche ritagliata un momento di formazione, perché mai come in questo momento storico la sicurezza nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni di massa è diventata più di un semplice insieme di norme: è una vera e propria esigenza. «Dopo i fatti di Piazza San Carlo a Torino,il capo della Polizia Franco Gabrielli, in qualità di direttore generale della Pubblica Sicurezza, ha inviato a Prefetti e Questori la direttiva (la tanto “famigerata” Circolare Gabrielli del 7 giugno 2017) che ha fornito nuove regole sulla Safety e Security per la gestione degli eventi nei luoghi pubblici non destinati ad accogliere le grandi masse. In essa sono determinati, di conseguenza, i compiti e le responsabilità che spettano agli organizzatori delle manifestazioni pubbliche e private. Da ora in avanti, o gli eventi rispetteranno queste misure prescrittive o non potranno avere luogo– spiega l’Ing. Rizzo – Garantire che queste regole vengano rispettate per dovere innanzitutto etico degli organizzatori, e non per mero obbligo legislativo, e far capire alle persone l’importanza di un corretto svolgimento, deve fare parte delle mansioni di chi, come me, fa questo lavoro da sempre. Altrimenti tutto passa per un mero provvedimento repressivo, osteggiato e mal capito. Mentre la sicurezza deve essere altro: una vera “buon abitudine”».
Fonte: occhioavellino