La sicurezza sul lavoro per i bagnini: tutti i rischi del mestiere

Arriva il caldo, tanti ragazzi si buttano nei lavori stagionali: uno di questi è il lavoro di bagnino!

Una volta i bagnini avevano altri compiti, misurare il decoro delle donne che decidevano di andare a mare, vi era il rischio che i mariti potessero picchiare il bagnino per gelosia.. ma oggi i rischi sono molteplici!

 

Purtroppo nell’immaginario comune la giornata lavorativa dei bagnini è una delle più ambite da chi fa un lavoro d’ufficio, ma in realtà anche questo settore nasconde numerosi pericoli per gli operatori, tanto da dover prendere in considerazione tutti gli aspetti relativi alla sicurezza sul lavoro per i bagnini.

I rischi sul lavoro per i bagnini sono principalmente:

  • rischio annegamento, nel momento in cui provvedono al salvataggio in mare;
  • rischio salute della pelle per l’esposizione costante ai raggi del sole durante tutto l’arco della giornata;
  • rischio salute delle articolazioni per spostamento oggetti pesanti.

A monte, però, è necessario individuare le figure professionali che operano in spiaggia per conoscere le loro responsabilità in base alle mansioni svolte. In spiaggia operano:

  • i bagnini o assistenti bagnanti, che svolgono un lavoro di monitoraggio della sicurezza dei bagnanti e se necessario hanno il compito di intervenire con azioni di salvataggio in caso di annegamento;
  • gli operatori balneari, i quali hanno il compito di assicurarsi che la spiaggia sia pulita e ordinata e che ci siano ombrelloni e sdraio per i bagnanti.

È evidente la differenza di rischio per queste due figure. Mentre i bagnini sono tenuti per legge a munirsi di dispositivi di protezione individuale (DPI) durante il salvataggio in mare, gli operatori non necessitano di questo tipo di strumentazioni, ma di azioni di prevenzione dei rischi di diverso genere.

I dispositivi di protezione individuale più comuni per un bagnino sono il giubbotto salvagente e la boa rigida, utili in caso di salvataggio in mare a garantire la sicurezza del bagnino che dovrà farsi carico del peso del bagnante in difficoltà, che potrebbe portarlo a fondo con il suo peso.

Per entrambe le figure dunque, risulta necessario un percorso di formazione in materia di sicurezza sul lavoro, per apprendere tutti gli strumenti e i mezzi di prevenzione del rischio connesso alla loro attività.

Il bagnino di salvataggio, in sigla Bds, rientra in quei lavori stagionali apparentemente semplici ma pieni di storie, dai mille volti e da una lunga tradizione balneare che merita attenzione.

Il bds è un vero soccorritore ed ha un profilo specifico, fin dall’inizio e prima di entrare al corso per diventare bagnino di salvataggio all’aspirante bds vengono richieste un insieme di capacità che si dividono in personali, relazionali e specialistiche, quest’ultime si apprendono al corso come ad esempio le tecniche di salvamento, le normative e il primo soccorso.

Il bds è una persona in grado di organizzare e gestire un’emergenza, prevenire situazioni di pericolo per i bagnanti, promuovere ovunque la cultura della sicurezza balneare, che si interfaccia con l’autorità marittima ai fini della sicurezza.

Il bds è il responsabile della sicurezza dei bagnanti, ha un codice etico da rispettare, svolge il suo incarico professionale con passione e diligenza.

Il bds è una professione seria degna di un albo!

Al bds è richiesto una condizione fisica idonea, abilità nel nuoto, competenza normativa, competenza e abilità pratica nel prestare soccorso, la conoscenza dell’ambiente di lavoro e il mantenimento delle sue competenze attraverso gli aggiornamenti di settore. Purtroppo gli aggiornamenti non sono ancora obbligatori nonostante l’importanza del ruolo, sono previsti solo per chi si abilita al BLS-D, comunque sono fortemente consigliati dalla Società Nazionale di Salvamento e di questo ci occuperemo la prossima volta.

Girando in rete sono incappato in un articolo che recitava:

Il Bagnino si occupa della sicurezza dei bagnanti sulle spiagge o in piscina. Controlla le condizioni del mare e suggerisce ai bagnanti il comportamento più opportuno. Vigila sulle persone in acqua e interviene in caso di pericolo o rischio di annegamento. Assicura le prime cure in caso di incidente in acqua. Al via della stagione estiva è impegnato nel montaggio e nell’allestimento delle cabine e delle strutture accessorie degli stabilimenti balneari. Si occupa della cura, della sistemazione e della gestione della spiaggia (compatta e liscia la spiaggia, pulisce i camminamenti, apre gli ombrelloni e le sdraio).

Mi ha scioccato la parte dell’articolo evidenziata in rosso!! Ancora nell’immaginario collettivo non si distingue la figura professionale del bagnino di salvataggio con l’addetto alla spiaggia chiamato, nel gergo, spiaggista. Si ricorda che il bds è una figura professionale del Salvamento e durante l’orario di servizio, come previsto da tutte le ordinanze sulla sicurezza balneare, deve stazionare sulla torretta o in mare, con il natante di servizio e non può essere impiegato in altri compiti oltre la sorveglianza. Quindi per i lavori di manutenzione o comunque diversi dal servizio di salvataggio occorre impiegare personale diverso dal bds per non incorrere in sanzioni o come spesso accade in reati penali, sia per i concessionari sia per i bds.

Per cui in vista dell’arrivo imminente della nuova stagione balneare 2018, sottopongo alcuni consigli utili per svolgere al meglio il proprio lavoro ed esporsi il meno possibile ai rischi di qualsiasi natura!!

Sappiamo tutti che Il brevetto di salvamento come tutti i brevetti appena conseguito rappresenta solo l’inizio di un percorso professionale che si consolida lavorando per almeno 2/3 stagioni consecutive.

Le dieci regole

Bene veniamo al decalogo del buon Bagnino di Salvataggio:

  1. Tieni sempre aggiornate le tue competenze, consultati con la sezione di salvamento territoriale per aggiornarti sui nuovi standard di primo soccorso e ordinanze balneari.
  2. Prosegui la tua formazione con i corsi di specializzazione come ad esempio il BLS-D, la gestione del trauma, la gestione delle vie aeree.
  3. Mantieni il tuo fisico in forma, nuota con continuità soprattutto d’inverno. Esistono degli allenamenti ad hoc per i Bagnini di Salvataggio, non pronunciare mai la frase “tanto che deve succedere” e non avere dubbi sulla tua condizione fisica, qualcuno potrebbe avere bisogno di te!
  4. Se lavori al mare e cambi stabilimento anche nella stessa città fai nuovamente uno scanning del fondale, verifica i dislivelli e le correnti, informati sugli effetti dei venti e su tutti i potenziali pericoli in quella zona.
  5. Fai prevenzione, informa le persone sugli eventuali pericoli, uomo avvisato mezzo salvato!
  6. Collabora con i colleghi limitrofi, non importa che brevetto ha, in mare esiste una sola bandiera!
  7. Verifica sempre l’integrità delle attrezzature al salvataggio e soprattutto devi saperle utilizzare tutte, in caso contrario o dubbi contatta la sezione di Salvamento territoriale per un retraining sugli ausili. Informati sui nuovi ausili che garantiscono sicurezza anche al Bds in svariate condizioni marine, come la RESCUE BOARD- RESCUE TUBE – JACKET LIFE – confrontati con i colleghi che già usano questi strumenti.
  8. La forma è sostanza, sii sempre preciso e rispetta per primo l’ordinanza sulla sicurezza balneare.
  9. Quando sei in servizio non distrarti, non allontanarti dalla postazione e non eseguire lavori che non rientrano nei compiti del Bagnino di Salvataggio.
  10. Mettiti sempre in sicurezza, NON APPROCCIARE MAI UN SALVATAGGIO A MANI NUDE!

A chi cerca lavoro, consiglio sempre di consegnare  un CW non molto lungo dove descrivere le eventuali esperienze lavorative, evidenziare le competenze trasversali, tutti i brevetti e gli aggiornamenti fatti.

Comunque, c’è sempre il lato positivo…

 

La sicurezza è per sempre e dovunque, e in ogni tempo. Ricordiamoci di amare la nostra vita e di prenderci cura di lei come un monumento unico. Da tutelare.

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