La normativa sulla sicurezza sul lavoro legifera in merito alla valutazione dei rischi per i parrucchieri partendo dal presupposto che i prodotti utilizzati da chi svolge questo lavoro rientrano nella categoria dei cosmetici,la produzione e la vendita di tali prodotti nel nostro paese è regolamentata dalla legge 11 ottobre 1986 n. 713 (Norme per l’attuazione delle direttive della Comunità economica europea sulla produzione e la vendita dei cosmetici -G.U. n. 253 del 30 ottobre 1986-) .
Secondo quanto disposto dal Testo Unico per la sicurezza sul lavoro la valutazione del rischio chimico deve essere effettuata secondo quanto definito nell’art.223 del D.Lgs. 81/08 :
Articolo1. Nella valutazione di cui all’articolo 28, il datore di lavoro determina, preliminarmente l’eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di tali agenti.
Inoltre gli articoli 224 e 225 definiscono le Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi e le Misure specifiche di protezione e di prevenzione, infine tutto quello che emerge dalla valutazione deve essere riportato nel Documento di Valutazione dei Rischi a disposizione dei lavoratori, dei responsabili e di eventuali soggetti preposti al controllo.
I rischi per i parrucchieri
I saloni per parrucchieri sono sottoposti, come ogni altro luogo di lavoro, alla normativa per la salute e la sicurezza sul lavoro. Per questo settore si deve fare particolare attenzione ad alcuni aspetti del lavoro che possono rappresentare un rischio per i lavoratori. I saloni di parrucchieri e acconciatori saranno pertanto sottoposti alle norme generali riguardanti:
- La valutazione dei rischi obbligatoria;
- La compilazione del Documento di valutazione dei Rischi,
- la formazione del personale;
- l’individuazione e la formazione di addetti al primo soccorso e antincendio;
- la sorveglianza sanitaria.
Oltre a queste dovranno seguire quelle che sono le indicazioni di numerosi documenti pubblicati dall’INAIL e da altri enti che indicano procedure e buone pratiche.
Rischio chimico per i parrucchieri
Il principale rischio a cui è sottoposto chi lavora in un salone per parrucchieri è il rischio chimico, legato alle sostanze, quali tinte e shampoo, che possono provocare irritazioni cutanee e respiratorie. A questo proposito l’INAIL ha pubblicato un opuscolo informativo (che si allega al presente articolo) specifico che indica quali sono le principali patologie, le modalità di prevenzione, i requisiti degli ambienti di lavoro e gli obblighi del datore di lavoro.
Nel caso in cui dalla valutazione del rischio emerga l’obbligo della sorveglianza sanitaria, deve essere effettuata dal medico competente sia in via preventiva che periodicamente. Preventiva per valutare l’assenza di controindicazioni al lavoro, periodica per controllare la salute del lavorato per confermare (o meno) l’idoneità al lavoro.
Igiene nei saloni per parrucchieri
Altro aspetto che può comportare rischi per gli operatori del settore è quello legato all’igiene: dei locali, degli strumenti e della persona. A questo proposito il CNA di Chieti in collaborazione con INAIL ha pubblicato un Manuale di Buone Prassi Igieniche dedicato a parrucchieri, acconciatori ed estetisti (qui). Il documento analizza:
- Le norme igieniche generali
- Le principali malattie legate alla mancanza di igiene
- Le malattia da sensibilizzazione
- Le procedure igieniche durante le singole attività (lavaggio capelli, rasatura, depilazione, massaggio, manicure…)
In più suggerisce 8 regole per l’estetista professionale:
- Pulire regolarmente e accuratamente l’ambiente di lavoro
- Cambiare la biancheria ad ogni cliente
- Indossare i guanti protettivi quando i trattamenti lo esigono
- Indossare abiti di lavoro idonei, puliti ed ordinati
- Lavarsi le mani sistematicamente prima e dopo ogni trattamento
- Pulire, disinfettare o sterilizzare accuratamente gli strumenti di lavoro dopo ogni cliente
- Rispettare la privacy di ogni cliente
- Essere gentile e sensibile alle esigenze del cliente
Rischio biomeccanico per parrucchieri
Tra gli altri, anche il rischio di sovraccarico biomeccanico e in particolare le sollecitazioni all’apparato muscolo-scheletrico, sono riscontrabili per parrucchieri e acconciatori. A questo proposito la Regione Lombardia ha approvato il Decreto Sanità n. 3958 del 22/04/2009 contenente le “Linee guida prevenzione patologie muscolo scheletriche”. Nel decreto vengono affrontati:
- Linee guida regionali per la prevenzione delle patologie muscolo scheletriche;
- Sintomi, epidemiologia e patogenesi legate all’attività lavorativa;
- Checklist OCRA per mappare il rischio da sovraccarico biomeccanico;
- Aspetti clinici della patologia da movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori;
- Studi clinici in popolazioni lavorative;
- Giudizio di idoneità in caso di patologie muscoloscheletriche;
- Adeguata progettazione dei luoghi di lavoro per contenere il rischio di posture incongrue.
- Fasi di lavoro ricorrenti nel comparto acconciatori congedo del cliente 1 tintura/colpi di sole/meches lavaggio dei capelli permanente/stiratura capelli taglio accoglienza del cliente congedo del cliente messa in piega/acconciatura accoglienza del cliente lavaggio dei capelli taglio tintura/colpi di sole/meches permanente/stiratura capelli messa in piega/acconciatura.
Anche questa attività, che ad un primo approccio potrebbe apparire tranquilla, in realtà vista nell’ottica giusta, fa emergere tante criticità, che possono essere risolte con il giusto approccio.
Di seguito uno schema dei passaggi più importanti nei saloni dei parrucchieri.
Rischio da tagli
Rischio dovuto alla postura
Rischio degli arti superiori per movimentazioni ripetute
Rischio da scottature
Rischio chimico
Il rischio chimico nel settore acconciatura
Il documento Inail sul rischio chimico per i parrucchieri: LEGGI QUI