“Creiamo un’Agenzia Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro e nelle Famiglie”. La proposta di Ferrara (Confassociazioni)

La nota di Luigi Ferrara, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consulenti e dei Responsabili della Sicurezza sul lavoro ANCORS e presidente di Confassociazioni Sicurezza



Nel 2018 si sono registrati più di 1450 morti sul lavoro.

È quanto rileva l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro.

E facendo una media su base annua sono quattro persone al giorno che perdono la vita sul posto di lavoro o per incidenti durante il tragitto casa-lavoro.

“Ciò che manca è la consapevolezza che la sicurezza sia un elemento fondamentale per la vita”

In dieci anni, e cioè dal 2008, anno dell’entrata in vigore del Testo Unico sulla Sicurezza, sono morte più di 15mila persone.

Un bollettino di guerra che continuiamo a contrastare, ma a non debellare. Perché ciò che manca è la consapevolezza che la sicurezza sia un elemento fondamentale per la vita.

Dobbiamo lavorare insieme per un mondo dove il lavoro significa salute e sicurezza, dove le persone si sentono protette ma non guidate dagli obblighi.

La proposta

Le leggi esistenti sicuramente servono, ma a fare la differenza è la diversa sensibilità culturale delle persone ed è per questo che CONFASSOCIAZIONI e ANCORS insieme propongono la creazione di un’Agenzia Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro e nelle Famiglie.

Avere una cabina unica di regia, puntare alla semplificazione degli adempimenti formali previsti dalla normativa vigente per le PMI, coinvolgere tutti i cittadini in attività formative e informative per renderli consapevoli del rischio e attenti ai pericoli cui sono esposti, sono alcuni punti che riteniamo essenziali per dare soluzioni pratiche a questa grande piaga.

Senza dimenticare la progettazione strategica di ulteriori livelli di prevenzione per il futuro di un mondo di sempre maggior interazione con i sistemi automatizzati.

I buoni effetti delle misure su fumo e cinture di sicurezza

La chiave di volta è semplice e concreta: renderci consapevoli attori del nostro cambiamento.

Due esempi su tutti: il fumo nei locali chiusi e le cinture di sicurezza.

Per il fumo all’inizio si pensava inaccettabile il veto. Oggi non è più così, esistono aree dedicate per i fumatori come pure paesi nel mondo che lo inibiscono anche all’aria aperta, come la Svezia.  Per quanto riguarda le cinture di sicurezza siamo a metà del percorso perché se è vero che quelle anteriori sono diventate una buona abitudine, siamo ancora lontani per l’uso salvavita dato da quelle posteriori.


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