Il Tutor è morto, arriva il Tutor bis. Lo strumento destinato a sostituire, a partire da luglio, tutti i dispositivi per il controllo automatico della velocità, dopo la sentenza di condanna della Corte d’appello di Roma, non è altro che “una evoluzione del precedente sistema”, come si legge nel decreto di approvazione del 31 maggio 2017, dotato di una nuova tecnologia di riconoscimento della targa senza alcuna modifiche all’hardware attuale.
Il Tutor bis attivo da luglio 2018
All’anagrafe, diciamo così, si chiama Sicve PM (la denominazione del vecchio Tutor era Sicve), ossia Sistema informativo per il controllo della velocità, in cui PM sta per PlateMatching, dispositivo basato non più sul riconoscimento ottico dei caratteri, bensì sulla corrispondenza delle caratteristiche fisiche della targa fra i portali di ingresso e uscita. Un sistema che promette maggiore efficacia, cioè una riduzione dei casi di errore, secondo il produttore, più frequenti con il vecchio sistema Ocr.
Come funziona il Tutor bis
Velocità media. Non cambiano, invece, i criteri di utilizzo, cioè il calcolo della velocità media su tratti medio-lunghi di autostrada…