Come il Sud Italia può diventare terra di nuove sfide e opportunità

La crescita equilibrata esiste solo se di pari passo si registra un’armonica valorizzazione del capitale umano. Una regola dalla quale difficilmente prescindere, eppure distante se pensiamo alle aree e distretti industriali del Sud Italia.

Il Mezzogiorno al momento è attraversato da un lento processo di rinnovamento, ma la strada da percorrere è ancora lunga e piena di insidie. Tuttavia alcuni segnali lasciano molto ben sperare, in particolare se osserviamo tre distinti settori: innovazione, cultura, turismo.

Tre componenti basilari di un processo che che in determinati ambiti sta diventando straordinariamente appetibile da parte di investitori sia industriali che finanziari. Solo fino a qualche anno fa avrebbero fatto “spallucce”, per così dire, avanzando magari anche scuse poco credibili e plausibili riguardo i territori meridionali: forte arretratezza di mezzi, rischio criminalità esponenziale.

Al termine di qualsiasi ragionamento, anche ben argomentato, si finisce sempre su queste false argomentazioni, ad un capolinea prestabilito ed inamovibile per nessun motivo, anche se ci sono forti evidenze che le condizioni sono mutate. Ma allora cosa sta accadendo, tenuto conto di questo cambio di rotta, seppur a macchia di leopardo?.

Sud Italia

Le opportunità del Sud Italia

La Calabria ad esempio non è ancora inserita in questo circolo virtuoso alla stregua di Campania e Puglia. Queste ultime letteralmente corrono, seppur con peculiarità e dinamiche differenti.
La Basilicata è invece un’“anima perfetta ed imperfetta” allo stesso tempo. Tenuto conto di una storia e di un territorio tutto particolare, primeggia per stile ed unicità di proposta grazie alla sua grinta ed orgoglio, non a caso l’aggiudicazione di Matera Capitale Europea della Cultura per l’anno 2019 è un grande risultato.

La Sicilia, forse perché isola, è tutto un mondo a sé: sia in positivo, sia in negativo per complesse ragioni storiche e socio-politiche ben conosciute da tutti. Tuttavia sta godendo di una progressione favorevole, soprattutto in termini di innovazione di un certo peso, che la fanno guardare con meno sudditanza alla “penisola”.

Abbandonare i pregiudizi

In ogni caso il “ragionamento Sud” va sempre affrontato nell’integralità del contesto Italia. Se prima non ne analizziamo le dinamiche partendo con l’osservare l’intero sistema Paese, commetteremo sempre gli stessi errori nel valutare la “situazione meridionale” (terminologia tanto in voga negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, quelli del boom e poi dell’accelerazione industriale al Nord) o meglio, perseveriamo nel pregiudizio preconfezionato.

sud italia

Senza polemica ed anche alla luce di recenti tragici eventi o episodi di cronaca che succedono ed esistono anche al Nord: i ponti purtroppo collassano anche qui, i casi di malasanità purtroppo ci sono, la criminalità non da meno; quest’ultima, anzi, non sempre importata dal Sud, accade anche il contrario.

Dove il tessuto sociale è più debole, è anche più facile diventare appetibili. L’intervento pubblico è fondamentale ed essenziale nella riqualificazione e realizzazione di infrastrutture del Mezzogiorno. Ma non è forse così anche per altri distretti del Centro-Nord? Per lungo tempo e scientemente non si è voluto investire in certe aree del Paese ma, forse, il fatto più straordinario e sorprendente, a segnare questa inversione di rotta e riscossa, è quasi sempre l’imprenditoria sana e lungimirante di questo “strano Paese”, non necessariamente sempre originaria o antecedentemente radicata nei luoghi interessati.

C’è molto da riflettere, a mio modesto avviso, su queste dinamiche, non insolite: quando un mercato si satura o non risponde più a certe sollecitazioni (si veda in alcuni distretti del Nord) l’imprenditore intelligente guarda altrove. Per tanti anni quasi esclusivamente all’estero, oggi riprendendo la strada anche verso quel Sud: tanto bistrattato, quanto fonte di opportunità da saper selezionare e da saper cogliere.

 

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