Il nuovo Decreto Legislativo 12 luglio 2024, n. 103, introduce importanti modifiche al sistema di controlli sulle attività economiche, con l’obiettivo principale di semplificare e ridurre l’onere burocratico per le imprese italiane. Ecco le principali novità e gli aspetti più rilevanti. Il decreto si inserisce nella cornice della Legge 5 agosto 2022, n. 118, delegando il governo a semplificare i controlli e promuovere la ripresa economica. La normativa si applica ai controlli amministrativi sulle attività economiche svolti dalle pubbliche amministrazioni, con l’obiettivo di snellire le procedure e ridurre le duplicazioni e sovrapposizioni nelle ispezioni.
Principi cardine del decreto legislativo 103/2024
Uno dei punti centrali del d.lgs 103/2024 è il passaggio dalla logica sanzionatoria alla prevenzione degli illeciti, basata su una maggiore fiducia reciproca tra imprese e pubbliche amministrazioni. Viene introdotto il principio di proporzionalità nei controlli, in modo da minimizzare le richieste documentali e ridurre l’impatto organizzativo sulle imprese.
Il concetto di “rischio basso”: cosa comporta per le imprese?
L’introduzione di un sistema di identificazione del rischio basso (art. 3) rappresenta una delle principali novità. Le imprese classificate a basso rischio saranno soggette a controlli ridotti e meno frequenti. In particolare, le ispezioni non potranno avvenire più di una volta all’anno, salvo casi specifici. Inoltre, il sistema di gestione del rischio sarà volontario e riguarderà vari ambiti, tra cui la sicurezza dei lavoratori e la protezione ambientale.
Coordinamento dei controlli e fascicolo informatico: come funziona
Per evitare duplicazioni e migliorare il coordinamento tra le diverse amministrazioni, il decreto introduce il fascicolo informatico di impresa (art. 4). Prima di avviare le ispezioni, le amministrazioni dovranno consultare questo fascicolo, contenente i risultati dei precedenti controlli, garantendo così una maggiore efficienza nelle verifiche.
Violazioni sanabili e casi di non punibilità secondo il decreto legislativo 103/2024
Un altro aspetto innovativo è rappresentato dalle disposizioni sulle violazioni sanabili (art. 6). Se un’impresa commette per la prima volta una violazione sanabile che non preveda sanzioni superiori a 5.000 euro, sarà diffidata a correggere l’errore entro 20 giorni. Se la violazione viene sanata, il procedimento sanzionatorio sarà estinto.
Forti critiche dalla CGIL e dallo stesso Ispettorato Nazionale del Lavoro
Nonostante l’intento semplificativo, il decreto ha sollevato diverse critiche. La CGIL ha espresso preoccupazioni sulla riduzione dei controlli, in particolare per quanto riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro. La centralizzazione delle verifiche potrebbe ridurre l’efficacia degli interventi delle ASL, preposte alla tutela dei lavoratori. Il rischio, secondo i sindacati, è una diminuzione della compliance aziendale in un contesto già segnato da un alto tasso di infortuni sul lavoro. In questo senso, vi rimandiamo al recente articolo relativo all’analisi dei dati sugli infortuni di giugno e come, al giro di boa di questo 2024, si prospetti un panorama più fosco che chiaro.