La grande ondata di euforia che ha caratterizzato il 2017 delle criptovalute si è tradotta in una dinamica del tutto inversa riferita a questa fine 2018. Un anno fa esattamente, di questi tempi, le criptovalute toccavano il loro apice raggiungendo vette che mai si sarebbero potute ipotizzare.
Una quotazione da record di quella che è considerata la moneta virtuale per eccellenza, il Bitcoin, cui faceva seguito la crescita sui mercati di altre criptovalute affini, meno note ma con l’obiettivo ambizioso di replicare quanto fatto dal loro predecessore.
A distanza di un anno molto è cambiato; le criptovalute sono ancora uno strumento popolare e per certi versi sulla cresta dell’onda, questo va detto. Il crollo che molti preconizzavano non c’è mai stato; casomai ad essere mutato è il quadro di insieme. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo con il supporto del portale Criptovalute24.com.
Cosa è cambiato negli ultimi mesi in materia di criptovalute?
“Si può sostenere che è mutato l’approccio che si ha e quindi il modo di vedere questi strumenti virtuali dopo il boom che hanno registrato sui mercati. Ad esempio, per capire di cosa si parla, oggi quasi tutti i paesi più sviluppati palesano un’esigenza di regolamentazione delle criptovalute che prima non era neanche presa in considerazione. A partire dagli Stati Uniti, dove proprio di recente si sono incontrati i leader del comparto crypto con le autorità di regolamentazione per arrivare ad avere maggiore chiarezza sulle normative del settore.”
Come si sta cercando di regolamentare la questione?
“L’intento è quello di chiedere un mercato equo, che sia regolamentato in modo chiaro ma soprattutto con un approccio specifico sulle criptovalute. Tra le varie ipotesi si è spesso pensato di andare a riproporre normative già in vigore per altri settori: ma il mondo delle criptovalute necessita di un percorso tutto suo vista la particolarità dello strumento.”
Ed in Italia come ci si sta muovendo?
“Anche nel nostro paese è stata più volte messa in risalto questa necessità, di arrivare aduna regolamentazione chiara del comparto. Di recente il Governo italiano ha firmato un documento di alleanza in materia di blockchain: proprio il nostro paese, che può essere considerato uno dei meno evoluti parlando di nuove tecnologie legate al mondo delle criptovalute e del blockchain; che ricordiamo essere quel processo su cui si basa il meccanismo delle criptovalute e tramite il quale molti soggetti condividono risorse informatiche per rendere disponibile alla comunità un database virtuale. Ecco, pochi giorni fa l’Italia ha sottoscritto un documento entrando quindi a far parte di un ristretto gruppo di paesi intenzionati a regolamentare la blockchain.”