Quando si dice Ipaf, immediatamente si pensa alla formazione per l’uso in sicurezza dei mezzi per i lavori in quota. In tutti il mondo, i corsi erogati dai Centri autorizzati Ipafsono riconosciuti come percorsi di alto livello: non solo permettono di ottenere l’abilitazione degli operatori al lavoro su uno o più dispositivi di sollevamento aereo di persone, ma si fondano sulla diffusione e sull’esperienza di lavorare su queste macchine nella piena consapevolezza dei rischi che si corrono.
L’universo di Ipaf, la Federazione internazionale che si occupa a ogni livello dell’accesso aereo, è però più variegato. Le attività spaziano dalla diffusione della cultura della sicurezza, ormai conosciuta da tutti gli operatori del settore e dagli enti che si occupano di sicurezza, alla raccolta e analisi dei dati di settore, come per esempio la costituzione di una banca dati degli incidenti mortali o la diffusione delle macchine nel mondo attraverso il noleggio.
D’altra parte, l’utilizzo delle piattaforme aeree (Ple), anche grazie all’infinita disponibilità di modelli e altezze di lavoro, negli ultimi anni ha subito un forte incremento, rallentato solo negli anni più acuti della crisi nell’edilizia.
Un maggiore utilizzo che ha portato anche un aumento degli infortuni, molti dei quali causati per errore umano, a volte con conseguenze gravi se non addirittura mortali. Ed è qui che si inesta la necessità di una formazione realmente efficace.
La promozione della sicurezza
La cultura dell’utilizzo sicuro ed efficiente delle piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE) e delle piattaforme di lavoro autosollevanti a colonna (PLAC) è diventato quindi una missione per la International Powered Access Federation (Ipaf). LA federazione è attiva dal 1983: ogni anno forma circa 150mila operatori attraverso una rete di formazione mondiale che conta più di 600 Centri di formazione. In Italia il programma di formazione è attivo dal 2002 con due primi Centri autorizzati (CTE e JLG). Nel tempo il (buon) esempio è stato seguito da molti costruttori, distributori e noleggiatori che hanno permesso la diffusione di 38 Centri di Formazione Ipafin lingua italiana, tra Italia e Canton Ticino.
La formazione prima di tutto
La formazione Ipaf è definita nel “Manuale di formazione” che contiene tutti i requisiti riguardanti i formatori, i Centri di formazione, i contenuti e la durata dei corsi e gli audit dei Centri di formazione autorizzati. Illustra tutte le procedure e le caratteristiche fondamentali a cui i singoli Centri di formazione devono attenersi per ottenere e mantenere la conformità agli standard da parte di Ipaf.
Il manuale è diviso in 4 sezioni:
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requisiti per diventare Centro di formazione
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contenuti dei corsi
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modalità di gestione della formazione
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audit.
In realtà esiste una quinta sezione con un registro delle modifiche: uno strumento indispensabile per la gestione dei corsi che viene periodicamente revisionato per mantenerlo conforme ai requisiti normativi e legislativi.
Il Manuale, inoltre, è certificato e conforme a tutte le normative internazionali (ISO 18878:2004 riguardanti la formazione degli operatori (conduttori) di piattaforme di lavoro mobili elevabili; ISO 9001:2008 sulla gestione della qualità e integrata anche con tutti gli aspetti legislativi specifici compresi e i requisiti definiti dall’accordo Stato Regioni e Provincie autonome del 22 febbraio 2012 riguardante i corsi di formazione abilitanti per operatori di specifiche attrezzature di lavoro, tra le quali anche le PLE).
Come si diventa Centro di formazione
Certificarsi e costituirsi come Centro di formazione Ipaf è un iter serio e rigoroso. Non basta, infatti, inviare una semplice domanda e sottoscrivere una quota di iscrizione, ma è obbligatorio dimostrare si possedere i requisiti basilari riportati nel Manuale di formazione:
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locali idonei e attrezzati per la formazione,
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un’area esterna munita per le esercitazioni pratiche,
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la disponibilità delle attrezzature (PLE)
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istruttori qualificati da Ipaf
Solo nel momento in cui tutti i requisiti vengono raggiunti, il Centro di formazione viene approvato da Ipaf. Tali criteri vanno mantenuti nel tempo, perciò Ipaf si impegna a controllare i propri Centri di formazione attraverso visite periodiche di sorveglianza e visite non preannunciate. Così come i formatori sono soggetti a un continuo e opportuno aggiornamento periodico.
La formazione on line
Dal mese di febbraio del 2017 sono diventati operativi i nuovi strumenti didattici e-learning per la parte teorica del “corso operatori”. La formazione online, ovviamente, non replica la formazione frontale in aula ma permette un’esperienza di insegnamento/apprendimento diversa, possibilmente più accessibile, immediata e coinvolgente.
I Centri di formazione autorizzati potranno, attraverso la piattaforma Ipaf, vendere un “accesso anytime e anywhere” alle risorse didattiche, mantenendo il pieno controllo delle attività pratiche che dovranno essere sempre e comunque sostenute dall’operatore per entrare in possesso del patentino, previa verifica dell’avvenuto apprendimento per mezzo di un formatore certificato.
I corsi IPAF
Tutti gli aspetti gestionali per la conduzione ed erogazioni dei corsi sono chiaramente definiti all’interno del Manuale Ipaf: le informazioni base relative ai contenuti, la valutazione, l’inserimento dei dati del corso e dei partecipanti nel Sistema Informatico Ipaf, i requisiti riguardante il numero massimo dei partecipanti in relazione alle tipologie di macchine oggetto del corso, la valutazione dei rischi, fino alla chiusura del corso e alla richiesta degli attestati e delle carte PAL, nonché tutti gli aspetti riguardanti i corsi di aggiornamento (rinnovo) e la valutazione del gradimento da parte dei partecipanti.
I contenuti dei Corsi vengono revisionati e aggiornati annualmente in base alle informazioni di ritorno ricevute dai partecipanti e dai Centri; all’analisi degli incidenti ed eventuali aggiornamenti normativi e legislativi.
I Centri di formazione vengono costantemente informati su tutte le novità del settore in ambito sicurezza e formazione in modo da poter a loro volta aggiornare i propri corsisti.
Le procedure amministrative di organizzazione, attivazione ed erogazione dei corsi sono gestite da un apposito software e possono essere visionate da chiunque, anche dagli organismi di controllo, tramite una App che Ipaf ha lanciato recentemente. La compilazione e l’inoltro della modulistica sono automatici e celere è il rilascio della Carta PAL (il patentino) e dell’attestato conforme alle norme.
Diventare formatore
Anche la qualifica di istruttore, i cui requisiti previsti coprono e integrano i requisiti definiti dall’Accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2012, avviene attraverso un iter formativo rigoroso in cui si devono dimostrare non solo un’esperienza pluriennale nel settore, ma anche di aver seguito un percorso formativo mediante la partecipazione a una serie di corsi specifici che comprendono:
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il corso operatore PLE per tutte le categorie di macchine,
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il corso per dimostratore,
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un seminario sulle tecniche di gestione efficace di un’aula,
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corso di primo soccorso,
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corso per preposti, corso per l’uso e la verifica di DPI di trattenuta e anticaduta
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un corso specifico per istruttori, con esame finale.
A fine percorso è previsto anche un tutoraggio da parte di un istruttore esperto nell’effettuazione del primo corso erogato. E anche per il formatore la qualifica non è eterna, ma prevede aggiornamenti periodici, la partecipazione a un seminario annuale specifico per istruttori organizzato da Ipaf e l’erogazione di almeno tre corsi l’anno. Dopo tre ani di esperienza certificata si può sostenere il colloquio valutativo per diventare “istruttore senior”.
Essere parte di IPAF
Cosa significa quindi per un Centro di formazione essere associato ad Ipaf?
Significa essere costantemente aggiornati negli aspetti normativi e legislativi, disporre di prassi operative redatte da esperti del settore, disporre di docenti qualificati e contare sul supporto tecnico e formativo fornito direttamente da una Federazione riconosciuta come l’autorità mondiale nell’accesso aereo. Significa offrire un servizio continuativo di alto livello, allo scopo di limitare, se non eliminare, buona parte degli incidenti dovuti a errori umani grazie a una formazione voltata a un’educazione e alla diffusione della cultura della sicurezza che va oltre al semplice attestato.
Ipaf non si ferma al corso di abilitazione con o senza stabilizzatori o entrambi, come previsto dalle norme di legge, ma ha individuato in ognuno di questi macrogruppi ulteriori specifiche categorie, in linea con la definizione della norma tecnica di costruzione delle PLE.
Inoltre, Ipaf non rinnova la formazione senza aver nuovamente verificato l’abilitazione dell’operatore attraverso una prova pratica: le macchine possono cambiare, nuovi rischi devono poter essere tenuti sotto controllo.
Chi partecipa a un corso organizzato dai Centri di formazione Ipaf non ottiene solamente il patentino e un’abilitazione: compie un’esperienza formativa che rimane impressa per sempre. Con la vita umana non si può giocare: perché affidarsi quindi a chi considera la formazione come un gioco?