Il fattore umano – La sicurezza sul lavoro evidenzia la necessità della collaborazione tra professionisti di diversa formazione per tutelare la salute e la sicurezza delle persone nei luoghi di lavoro. Tuttavia dall’ idea di eliminare completamente un rischio, è cresciuta la convinzione di poter essere in grado di prevedere e prevenire totalmente comportamenti meccanici ed umani, tanto da poter eliminare la possibilità del verificarsi di un evento infortunistico.
Fattore umano vs Fattore meccanico
Considerare la variabile umana alla stregua di quella meccanica elimina ogni possibilità di analizzare in maniera efficace un contesto lavorativo in funzione dei rischi ivi presenti.
L’evento infortunistico è la risultante di innumerevoli fattori che vanno analizzati singolarmente così come in mutua relazione tra loro. Tale approccio rende il lavoratore protagonista del potenziale pericolo, non per imperizia o avventatezza, ma in quanto caratterizzato da una sua propria ed unica soggettività che, in maniera attiva o passiva, filtra ed elabora gli input esterni, compresi quelli legati ai corretti comportamenti da adottare nei luoghi di lavoro.
Esiste un profondo legame che lega i concetti di rischio e di pericolo, che sfocia in quella che viene definita “propensione al rischio”. Se da una parte il pericolo rappresenta una valutazione quantitativa, relativamente alle qualità di un sistema di generare eventi traumatico-lesivi, il rischio è più strettamente legato alla sfera emozionale e quindi alle caratteristiche soggettive dell’attore lavoratore. È possibile quindi definire il rischio come una predisposizione/ motivazione dell’individuo ad agire nonostante una situazione di pericolo. In questo modo l’azione è finalizzata ad affrontare il pericolo piuttosto che ad evitarlo.
La presenza o la mancanza di una attitudine alla sicurezza in un soggetto si evolve con lui nel corso del tempo e della sua esperienza di vita o di lavoro. Tale evoluzione può portare allo sviluppo di sicurezze, insicurezze o pseudo sicurezze, le quali possono sfociare in errati atteggiamenti di imprudenza o negligenza. In quest’ottica, se da un lato l’esperienza giova alla capacità decisionale di un individuo, dall’altro non va affatto sottovalutato come la routine possa nuocere agli aspetti legati alla sicurezza di termini di sottovalutazione del pericolo, di diminuzione della soglia di attenzione e di trascuratezza nello svolgimento di operazioni ripetitive.
Leggi anche:
- Organizzazione aziendale e salute e sicurezza sul lavoro
- Percezione del pericolo e prevenzione nei luoghi di lavoro
- PFAS tra rischio e tutela della salute
La motivazione come caratteristica del fattore umano
La motivazione, in ambito lavorativo, comporta un innalzamento della soglia di attenzione, del livello di accuratezza e di applicazione con una conseguente riduzione delle probabilità di accadimento di un evento infortunistico. Uno scarso livello di motivazione non solo diminuisce le soglie di cui sopra ma addirittura può portare a processi psicologici complessi, di natura inconsapevole o consapevole, che possono condurre ad atteggiamenti avversativi nei confronti del lavoro e delle norme di sicurezza. In chiave preventiva, occorre rendersi conto dell’importanza di tale fattore motivazionale non solo in termini di produttività, ma soprattutto in relazione alle logiche complesse che possono derivarne, in termini di atteggiamenti negativi, nei confronti della sicurezza che, come già detto, possono estendersi dal singolo lavoratore al gruppo di riferimento, generando un collaterale ad alto potenziale.
La formazione in materia di approccio comportamentale alla sicurezza consente di prepararsi adeguatamente alla realizzazione dei protocolli da seguire, in ogni tipo di organizzazione.
Fonti: l Front-Line della Sicurezza – Guida alle Non-Technical Skill Le competenze cognitive e sociali sono complementari a quelle tecniche e contribuiscono a performance lavorative sicure ed efficaci – Hirelia Edizioni – 2011
Rivista degli infortuni e delle malattie professionali – fascicolo n. 1/2014 – i fattori umani nella sicurezza sul lavoro MIRCO BERTOLONI*
INAIL Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere RISCHI LAVORATIVI. UN APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE Milano, agosto 2013 – Quaderno della Rivista degli Infortuni e delle Malattie Professionali