Infortuni sul lavoro, il rapporto INAIL di giugno. Preoccupazione nel recap semestrale
Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali rappresentano una delle principali sfide per la sicurezza sul lavoro. Il monitoraggio costante di questi fenomeni, attraverso i dati forniti dall’Inail, consente di valutare l’andamento e di intervenire con misure di prevenzione mirate. I dati pubblicati da Inail nel mese di giugno 2024 evidenziano una lieve crescita rispetto all’anno precedente, con un incremento dello 0,9% per le denunce di infortunio e un aumento significativo delle malattie professionali (+19,6%). Analizziamo nel dettaglio cosa ci dicono questi numeri e perché preoccupano, specialmente in alcuni settori.
QUI, l’analisi del rapporto INAIL di maggio 2024
Le denunce di infortuni sul lavoro nel primo semestre del 2024
Nei primi sei mesi del 2024, sono state presentate 299.303 denunce di infortunio sul lavoro, con un aumento dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2023, quando le denunce furono 296.665. Questo dato mostra un leggero incremento, ma è importante notare che, se si confrontano i numeri con quelli del 2022, si registra una diminuzione del 21,7%. Inoltre, il numero di denunce è calato del 7,6% rispetto al 2019, anno pre-pandemia, segno di una lenta ripresa dopo gli anni difficili della crisi sanitaria.
Un aspetto interessante da considerare è l’incidenza infortunistica: mettendo in relazione il numero di denunce con il totale degli occupati rilevato dall’Istat, si nota che nel 2024 ci sono stati 1.250 infortuni ogni 100.000 occupati, un calo del 10,3% rispetto al 2019.
Settori più colpiti e variazioni regionali
Il settore Industria e servizi ha registrato un leggero calo dello 0,7%, con 225.471 denunce nel 2024 rispetto alle 226.964 dell’anno precedente. Al contrario, il settore Conto Stato ha visto un significativo incremento del 7,3%, passando da 57.230 a 61.383 denunce. Anche l’Agricoltura ha riportato una leggera diminuzione (-0,2%).
Alcuni settori specifici hanno evidenziato un netto aumento degli infortuni: Sanità e assistenza sociale (+22,1%), Costruzioni (+14,7%), Noleggio e servizi di supporto alle imprese (+16,8%) e Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+14,6%).
Dal punto di vista geografico, si osservano incrementi delle denunce nelle Isole (+2,7%), al Centro (+1,5%), nel Nord-Ovest (+0,9%) e nel Nord-Est (+0,6%), mentre il Sud ha registrato un leggero calo dello 0,4%.
Chi è maggiormente esposto a rischi di infortuni sul lavoro
L’aumento delle denunce riguarda sia i lavoratori maschi (+0,6%), sia le lavoratrici femmine (+1,5%), con un incremento anche tra i lavoratori extracomunitari (+5,0%), mentre si è registrato un calo per i lavoratori provenienti da altri Paesi dell’Unione Europea (-3,2%).
Interessante è anche l’analisi per fasce d’età: gli under 15 hanno visto un aumento del 20,6%, attribuito principalmente all’estensione della copertura assicurativa per gli studenti. Crescono gli infortuni tra i lavoratori di 25-29 anni (+3,0%) e tra i 60-74enni (+5,8%), mentre si nota una diminuzione per i lavoratori tra i 15-24 anni (-2,2%) e i 30-59 anni (-2,8%).
Gli infortuni mortali: un fenomeno da non sottovalutare. Edilizia è settore nero
Le denunce di infortuni mortali nel primo semestre del 2024 sono state 469, con un aumento di 19 casi rispetto allo stesso periodo del 2023, quando furono 450. Questo dato evidenzia un incremento del 2,6% rispetto all’anno scorso, ma un calo del 5,3% rispetto al 2019.
L’analisi territoriale mostra variazioni significative: il Sud ha registrato un aumento di cinque casi (da 93 a 98), così come le Isole, che hanno visto un incremento di 17 casi (da 34 a 51). Al contrario, si osservano cali nelle regioni del Centro (-1) e del Nord-Ovest (-2).
Le Costruzioni rappresentano uno dei settori più critici, con 68 decessi nel 2024 rispetto ai 39 dell’anno precedente. Anche il manifatturiero ha visto un aumento dei casi mortali, passando da 37 a 47 decessi.
In termini demografici, l’aumento riguarda soprattutto i lavoratori maschi, con le denunce di infortuni mortali passate da 416 a 429, mentre le denunce femminili sono salite da 34 a 40. Anche in questo caso, i lavoratori extracomunitari sono stati colpiti più duramente, con un aumento da 64 a 78 decessi.
Malattie professionali in forte aumento
Un dato particolarmente preoccupante riguarda le malattie professionali, che hanno registrato un incremento del 19,6% nei primi sei mesi del 2024, con 45.512 denunce rispetto alle 38.042 del 2023. L’aumento è particolarmente evidente se confrontato con gli anni precedenti: +46,4% rispetto al 2022 e +123,8% rispetto al 2020.
Le malattie professionali denunciate riguardano principalmente le patologie osteomuscolari, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio. Significativi aumenti si osservano anche per i tumori e le patologie del sistema respiratorio.
Il trend in crescita delle malattie professionali interessa tutte le categorie di lavoratori, con un aumento maggiore per gli uomini (+21,2%) rispetto alle donne (+15,3%). Anche i lavoratori extracomunitari hanno riportato un incremento del 23,9% nelle denunce, segno che la prevenzione e la tutela della salute devono essere potenziate, soprattutto in settori che coinvolgono lavoratori stranieri.