In occasione della ricorrenza internazionale dell’8 marzo, l’Inail ha pubblicato la consueta analisi del fenomeno infortunistico e tecnopatico con focus sulle donne lavoratrici.
La strada si conferma il rischio più rilevante: anche nel 2017 tra le donne più di un decesso su due è avvenuto in itinere.
Molto diffuse le malattie dell’apparato osteo-muscolare, del tessuto connettivo e del sistema nervoso, oggetto di 90 denunce su cento.
Si muore per strada andando al lavoro
Il tragitto di andata e ritorno dal luogo di lavoro continua a rappresentare un rischio per le lavoratrici: come emerge dall’analisi sulle caratteristiche del fenomeno infortunistico e tecnopatico condotta dalla Consulenza statistico attuariale (Csa) dell’Inail sui dati consolidati del 2017, l’incidenza degli infortuni in itinere è molto più elevata rispetto ai lavoratori, sia in valore assoluto (52.823 casi contro 48.714) sia in percentuale (22,9% contro 11,9%).
Un primato ancora più grave se si considerano le denunce di casi mortali: anche nel 2017 tra le donne più di un decesso su due (52,3%) è avvenuto sulla strada, mentre per gli uomini il rapporto è stato pari a circa uno su quattro (24,2%).
Il trend trova conferma anche nei primi dati del 2018, ancora provvisori, che hanno registrato una quota di decessi in itinere per le donne pari al 53% del totale (55 su 104).
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