Nuove norme nella movimentazione manuale dei carichi

Quali sono le principali novità della ISO 11228-1:2021 e come valutare correttamente i rischi da movimentazione manuale dei carichi?

Per la prevenzione del rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico connesse alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi (MMC), l’allegato XXXIII del D.Lgs. 81/2008 fa riferimento specifico alle norme tecniche della serie ISO 11228 (parti 1-2-3) relative alle attività di movimentazione manuale.

Per permettere che l’applicazione di queste norme possa portare ad una effettiva riduzione dei disturbi muscolo scheletrici correlati al lavoro è necessario utilizzarle tenendo conto della loro evoluzione e degli aggiornamenti. Ad esempio facendo riferimento alla nuova UNI ISO 11228-1:2022 “Ergonomia – Movimentazione manuale – Parte 1: Sollevamento, abbassamento e trasporto” che ha recentemente recepito la ISO 11228-1:2021 sostituendo, dunque, la precedente versione che il D.Lgs. 81/2008 considera come metodo di riferimento per la valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi.

Come per la versione precedente, la norma ha lo scopo di fornire dei limiti raccomandati a fronte dei quali poter definire accettabile o meno una determinata situazione di lavoro connessa al rischio di sovraccarico. La norma risulta applicabile per sollevamento e sollevamento e trasporto di oggetti di peso uguale o superiore a 3 kg e con una velocità di spostamento compresa tra 0,5 e 1 metro al secondo su un percorso orizzontale.

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Movimentazione dei carichi: valutazione rapida e dettagliata

Per la valutazione, come per la precedente versione, viene proposto un modello a step: ogni step prevede una verifica, se la verifica è positiva si passa allo step successivo, altrimenti si deve procedere alla riprogettazione del compito o della mansione:

  • Valutazione rapida (come previsto nella ISO TR 12295) dalla quale potrebbe emergere un rischio accettabile o critico o dubbio. Nei primi due casi, la valutazione termina, nel terzo caso si procede con la valutazione dettagliata.
  • Step 1: verifica che il peso sollevato sia inferiore ai pesi di riferimento (25/20 kg per i maschi, 20/15 kg per le femmine);
  • Step 2: verifica del peso di riferimento tenendo conto dell’ergonomia dei compiti e dell’organizzazione del lavoro.
  • Step 3: si applica in caso di trasporto per distanze superiori a 1 metro e prevede la verifica del peso cumulativo nel turno di lavoro (6 ton).
  • Step 4: verifica del peso trasportato cumulativo tenendo conto della distanza, altezza delle mani e altri fattori.

Riguardo alla valutazione rapida la norma ISO 11228:2021 ribadisce le tre tipologie di condizioni già previste dalla ISO TR 12295:

  1. condizioni di accettabilità: qualora i requisiti siano tutti rispettati, la condizione risulterebbe a rischio accettabile senza dover procedere alla valutazione di dettaglio;
  2. condizioni critiche: la presenza di anche solo una di queste condizioni determina un rischio non accettabile e, quindi, si deve procedere alla sua rimozione prima di procedere eventualmente con la valutazione. Si tratta, sostanzialmente, di quelle situazioni che determinerebbero, nella valutazione di dettaglio, sicuramente un rischio non accettabile. Attraverso questo passaggio, si riduce l’impegno di calcolo;
  3. fattori addizionali: ipotizzando che siano rispettate tutte le condizioni di accettabilità e che non siano presenti le condizioni di criticità, la presenza di anche solo una condizione addizionale determina la non applicazione della valutazione rapida ma si deve procedere con la valutazione di dettaglio.

Per quanto concerne, invece, la valutazione dettagliata, una prima modifica è nella identificazione del periodo di recupero.

Movimentazione dei carichi: determinazione dei limiti e indice di sollevamento

Relativamente alla determinazione dei limiti, la norma riprende i metodi di valutazione riportati già nella ISO TR 12295 e derivanti dal famoso metodo Niosh che prevede, per il sollevamento semplice, un solo compito di sollevamento svolto in determinate condizioni (distanza dell’oggetto dalle mani, altezza dell’oggetto, distanza di spostamento verticale, angoli di torsione, frequenza, durata del compito, tipologia di presa, ecc.) e per certi periodi e frequenze. Attraverso delle espressioni matematiche, si ottiene un peso di riferimento da confrontare con il peso effettivamente sollevato.

Riguardo poi al calcolo dell’indice di sollevamento (LI) a differenza della precedente norma, la nuova ISO 11228-1 riporta una tabella per classificare a fasce i valori di indice di sollevamento calcolati.

Ricordiamo che l’indice di sollevamento è il rapporto tra la massa dell’oggetto sollevato (m) e il limite di massa raccomandato per una particolare condizione di sollevamento. E fornisce un’indicazione del livello di esposizione al rischio rispetto alle richieste fisiche complessive per le attività di sollevamento ripetitive.

In merito ai pesi raccomandati cumulativi per giornata – fatti salvi i limiti di 25 kg per singolo sollevamento e i 15 sollevamenti al minuto, che non possono essere superati – è importante verificare che il peso complessivamente sollevato e trasportato nell’arco della giornata non ecceda certi limiti. Il peso cumulativo giornaliero è fissato in 6.000 kg contro i 10.000 kg previsti nell’edizione precedente, sebbene in condizioni ideali.

Viene introdotta una tabella che permette di verificare che i pesi sollevati e trasportati cumulativamente nell’arco delle ore non superino certi valori e questi valori vanno ridotti quando ci si trovi in condizioni non ideali, sfruttando opportuni moltiplicatori di correzione.


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