Patente a crediti: uno strumento da migliorare per una sicurezza davvero equa

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Patente a crediti: uno strumento da migliorare per una sicurezza davvero equa

L’introduzione della patente a crediti nel settore edile rappresenta un passo importante verso la riduzione degli infortuni sul lavoro. Tuttavia, alcune criticità sollevano dubbi sulla sua efficacia e sulla parità di trattamento tra imprese. Vediamo perché l’esonero dal possesso della patente per alcune aziende potrebbe essere un ostacolo alla piena realizzazione degli obiettivi di sicurezza sul lavoro.

Che cos’è la patente a crediti?

La patente a crediti è uno strumento introdotto con il Decreto Legislativo 81/2008, rivisitato di recente dalla legge 56/2024, con l’obiettivo di qualificare le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri edili. Questo sistema, basato su un meccanismo di decurtazione e recupero di crediti, mira a incentivare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro e a ridurre drasticamente il fenomeno degli infortuni, spesso tragici, che ancora colpiscono il settore.

Come funziona la patente a crediti?

Le imprese e i lavoratori autonomi sono tenuti al possesso di questa patente, che viene monitorata dagli organi di vigilanza. Un sistema simile alla “patente a punti” per i conducenti stradali, la patente a crediti consente un controllo continuo del livello di qualificazione delle imprese. Infrazioni gravi alle normative di sicurezza comportano la sospensione della patente, con conseguenze dirette sull’attività lavorativa.

L’esonero delle imprese con attestazione SOA: una criticità evidente

Il legislatore, con il comma 15 dell’articolo 27 del D. Lgs. 81/2008, ha previsto un esonero dal possesso della patente per le imprese in possesso dell’attestazione SOA, una certificazione che qualifica le aziende per partecipare a gare d’appalto pubblico. Tale attestazione è concessa alle imprese che dimostrano un’idoneità tecnico-organizzativa e finanziaria.

Questa scelta normativa, sebbene comprensibile per l’intento di snellire gli adempimenti per le imprese già certificate, solleva due problemi principali:

  1. Disparità di trattamento: le imprese esonerate non sono soggette alle stesse misure cautelative previste per chi possiede la patente a crediti.
  2. Inefficacia nella prevenzione degli infortuni: la sospensione della patente è uno strumento deterrente che non può essere applicato a chi non è obbligato a possederla.

La disparità nei provvedimenti di sospensione

Il comma 8 dell’articolo 27 stabilisce che, in caso di infortuni gravi o mortali imputabili al datore di lavoro almeno a titolo di colpa grave, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) può sospendere la patente a crediti dell’impresa fino a 12 mesi. Tuttavia, questa misura non può essere adottata per le imprese con attestazione SOA pari o superiore alla classe III, poiché esonerate dal possesso della patente.

Cosa comporta questa disparità? l’analisi sulla criticità della patente a crediti

Un’impresa con patente a crediti, colpita da un provvedimento di sospensione, vede la propria attività bloccata non solo nel cantiere interessato dall’incidente, ma su tutto il territorio nazionale. Al contrario, per un’impresa con attestazione SOA di classe superiore, l’INL può limitarsi a fermare i lavori nel cantiere specifico, lasciando l’azienda libera di operare altrove.

Questa differenza appare ingiustificata, considerando che il fenomeno degli infortuni non risparmia nessuna realtà aziendale, indipendentemente dalle sue dimensioni o qualificazioni.

Una soluzione necessaria: abolire l’esonero o introdurre misure equivalenti

Per superare queste criticità, sarebbe opportuno:

  1. Abolire l’esonero dal possesso della patente a crediti: tutte le imprese, indipendentemente dall’attestazione SOA, dovrebbero essere soggette al sistema della patente. Questo garantirebbe uniformità nei controlli e nelle sanzioni.
  2. Introdurre un meccanismo di sospensione dell’attestazione SOA: se si mantiene l’esonero, sarebbe necessario creare un sistema che consenta all’organo competente di sospendere o revocare l’attestazione in caso di infortuni gravi o mortali. Ad esempio, potrebbe essere previsto l’obbligo di comunicazione all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) degli incidenti rilevanti, affinché si possano adottare provvedimenti adeguati.

Prevenzione e sicurezza: una responsabilità condivisa

Il fenomeno degli infortuni sul lavoro non è solo una questione di normative, ma anche di cultura aziendale. La patente a crediti è nata con l’intento di promuovere la sicurezza, incentivando imprese e lavoratori autonomi a investire in formazione e prevenzione. Tuttavia, l’attuale disparità di trattamento rischia di vanificare questo obiettivo.

La sicurezza sul lavoro deve essere garantita in modo uniforme, senza eccezioni o esoneri che possano creare zone grigie o disuguaglianze. Solo un sistema chiaro, equo e applicabile a tutti può assicurare un futuro lavorativo più sicuro per chi opera nei cantieri edili.

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