Un recente documento CIIP fa luce sulle condizioni di salute mentale correlate allo stress sui luoghi di lavoro e sulle sue ripercussioni nella vita sociale dei lavoratori.
Non c’è dubbio che le emergenze sanitarie, la guerra vicina, la crisi economica e i problemi climatici abbiano portato in questi anni a diversi cambiamenti organizzativi e sociali nel mondo del lavoro. E in questa situazione di continuo cambiamento nelle aziende sono necessari veri e propri interventi di supporto per singoli e gruppi di lavoratori, anche come integrazione delle attività di gestione dello stress lavoro correlato.
Infatti la prevenzione delle condizioni di salute mentale nei luoghi di lavoro riguarda la gestione dei rischi psicosociali e l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), riguardo a queste tematiche, raccomanda ai datori di lavoro di implementare specifici interventi organizzativi che prendano di mira direttamente le condizioni di lavoro e gli ambienti.
A ricordarlo è un recente documento prodotto dal gruppo di lavoro sullo stress lavoro correlato (SLC) attivato nel 2014 dalla Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione ( CIIP) e coordinato da Antonia Ballottin.
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Il documento, dal titolo “Primo documento di consenso. Dallo stress lavoro correlato alla prevenzione dei rischi psicosociali”, ricorda che, con riferimento specifico al tema della violenza e delle molestie sul lavoro, la ratifica in Italia della convenzione ILO (legge 04/2021, in vigore dal 29 ottobre 2022) “sancisce l’inclusione della violenza e delle molestie nella gestione della salute e della sicurezza sul lavoro in tutti i luoghi di lavoro e fornisce l’opportunità di lavorare su una gestione complessiva dei rischi psicosociali come da tempo l’approccio ergonomico e le norme tecniche indicano”.
Con il documento il gruppo di lavoro intende fornire un primo contributo alla discussione e rinnovare l’impegno di CIIP a mantenere nel tempo l’attenzione sullo stress lavoro-correlato e sulle aggressioni. Inoltre si vuole:
- “sostenere con iniziative la sensibilizzazione alla cultura del benessere valorizzando il contributo interdisciplinare (psicologi, ergonomi…)
- ribadire la necessità di integrare la prevenzione dei rischi psicosociali e dei disturbi muscolo-scheletrici lavoro-correlati
- promuovere le competenze organizzative delle figure interne al sistema di prevenzione di impresa
- raccogliere e diffondere esperienze, strumenti e soluzioni sulla gestione dello stress lc anche considerando le diverse specificità aziendali
- promuovere ‘l’ascolto attivo’ del sistema lavorativo aziendale e istituzionale
- confrontarsi su analisi e soluzioni/proposte operative”.
La gestione dello stress, le indicazioni, il monitoraggio e le perplessità
Riguardo alla gestione dello stress lavoro correlato e alla prevenzione dei rischi psicosociali si ricorda che “è in vigore per tutte le aziende italiane l’obbligo di valutare il rischio da stress correlato al lavoro, introdotto in forma esplicita all’interno dell’art. 28 del D.Lgs. 81/08 secondo le indicazioni metodologiche della Commissione consultiva permanente”, pubblicate nel novembre del 2010.
Si ricorda poi che negli anni 2014-2016 l’efficacia della metodologia di valutazione del rischio stress lavoro correlato e le indicazioni della Commissione Consultiva Permanente “sono state monitorate nell’ambito di un progetto CCM”
Il monitoraggio ha confermato “l’efficacia della metodologia introdotta dalla Commissione Consultiva e promosso l’utilizzo della valutazione approfondita come strategia di coinvolgimento dei lavoratori nell’identificazione delle condizioni di stress e strumento di verifica della valutazione preliminare”. Tuttavia restano delle “perplessità sull’efficacia del metodo di valutazione del rischio stress lavoro correlato in Italia, in relazione a mancata o limitata:
- cultura del benessere da parte di molte aziende (sottovalutazione del problema, difensivismo, paura di contenziosi medico-legali, burocratismo)
- adozione dell’Accodo Quadro SLC come strategia di miglioramento dell’efficienza delle aziende (art.1 com3) e partecipazione dei lavoratori nella ricerca delle soluzioni (art.4 com3)
- valorizzazione delle competenze, conoscenze interne all’impresa e frequente affidamento ad esterni della VDR
- attivazione di strumenti di ascolto e partecipazione informata e formata di lavoratori e RLS
- coinvolgimento dei medici competenti
- corretta identificazione ed analisi per gruppi omogenei, aspecificità, mancato coinvolgimento degli RLS
- attenzione ai problemi man mano rilevati e scarsa attitudine alle soluzioni (ergonomiche, formative, organizzative) dei problemi individuati
- attenzione agli aspetti di progettazione, organizzazione, gestione del lavoro e predilezione per interventi di prevenzione rivolti al singolo ed al sostegno delle sue capacità di far fronte allo stress”.
E si segnala che, considerato che “un modello di valutazione dei rischi standard è difficilmente adattabile a tutte le realtà lavorative, attraverso la valutazione approfondita è possibile rilevare le problematiche relative alle dinamiche socio-lavorative che si instaurano nei gruppi di lavoro e che condizionano il clima organizzativo”.
Il passaggio dalla prevenzione dello stress ai rischi psicosociali
Si segnala poi che tutte le indicazioni normative e scientifiche degli ultimi anni riportano la “necessità ed opportunità di aprire la prospettiva della prevenzione ad una analisi più ampia e corrispondente non solo a nuovi fattori di rischio (es. telelavoro), ma anche alla dimensione individuale che ne può derivare”.
E i fattori di rischio psicosociale – continua il documento CIIP – “comprendono tutte le condizioni in quanto pongono l’attenzione sugli aspetti di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro, nonché i rispettivi contesti ambientali e sociali, che potenzialmente possono arrecare danni alla salute psico-fisica: lo stress lavoro-correlato, la fatica mentale e condizioni di molestie e violenze sono tra gli effetti possibili”.
Il documento segnala poi che il “passaggio dalla prevenzione dello stress lavoro correlato ai rischi psicosociali” è evidenziato da alcuni documenti (nel testo CIIP sono riportati alcuni estratti):
- il Quadro strategico dell’UE 2021-2027 che prevede l’attivazione di un “Focus sui rischi psicosociali”;
- la Risoluzione del Parlamento europeo del 5 luglio 2022 sulla salute mentale nel mondo del lavoro digitale ( 2021/2098 INI);
- l’introduzione della legge 04/2021 di ratifica della convenzione ILO che fornisce l’opportunità di lavorare su una gestione complessiva dei rischi psicosociali come da tempo l’approccio ergonomico e le norme tecniche indicano;
- la norma ISO 45003: 2021 Gestione della salute e sicurezza sul lavoro — Salute psicologica e sicurezza sul lavoro che “armonizza i contenuti divisi dagli Accordi Europei (Stress Lavoro Correlato 2004; Molestie e Violenze sul lavoro 2007) all’interno dei rischi psicosociali”
- la legge 14 agosto 2020, n. 113 “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”.
L’indice del documento e gli allegati
Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale del “Primo documento di consenso. Dallo stress lavoro correlato alla prevenzione dei rischi psicosociali” che, come è possibile verificare nell’indice degli argomenti che riportiamo, è ricco di informazioni, indicazioni su valutazione/misure correttive e strumenti pratici (check list, schede, …).
L’indice del documento:
- Gestione dello stress lavoro correlato e prevenzione dei rischi psicosociali
- Pandemia Covid-19 2020-2022 e rischio stress lavoro correlato
- Dal rischio stress lavoro correlato ai rischi psicosociali
- Fattori di rischio psicosociale
- Modalità di valutazione del rischio psicosociale
- Fasi della valutazione del rischio
- Strumenti per la valutazione
- Metodi e strumenti per complessità organizzativa: intervista semi-strutturata per PMI
- Individuazione di misure correttive collettive ed individuali adatte alla gestione dei nuovi fattori di rischio stress lavoro correlato
- Il ruolo dei servizi pubblici nella prevenzione e gestione dei rischi psicosociali e dello stress lavoro-correlato