La ventilazione naturale ed artificiale assume un aspetto fondamentale nella prevenzione dei rischi anche biologici negli ambienti di lavoro, in particolare in questo periodo di emergenza.
Si fa riferimento in particolare alla gestione delle unità di trattamento aria (UTA), dei ventilconvettori o unità terminali idroniche del tipo fan coil, dei climatizzatori ad espansione diretta o del tipo a split e delle cappe aspiranti e a ricircolo.
Le seguenti indicazioni sono riferite ad impianti correttamente installati e oggetto di una regolare manutenzione e pulizia, conformi alla normativa vigente in materia, con particolare riguardo a sicurezza e igiene. Impianti obsoleti o vetusti, che non rispettino tali condizioni devono essere oggetto di un’adeguata manutenzione e pulizia prima del loro utilizzo.
Al fine di definire raccomandazioni operative per la gestione degli impianti di climatizzazione, deve essere tenuta in considerazione e valutata una matrice di rischio per la trasmissione di SARS-CoV-2, attraverso tali impianti (fonte Rapporto ISS COVID-19 • n. 33/2020 del 25/05/2020).
Conseguentemente, le raccomandazioni operative per l’appropriato utilizzo di un impianto di climatizzazione sono elencate di seguito, per tipologia di impianto (Tabella 10).
Per le raccomandazioni non comprese nell’elenco è possibile procedere per analogia, in relazione alle indicazioni generali riportate sopra.
Le indicazioni sono riferite a ciascun impianto; nel caso siano presenti più impianti (es. ventilconvettori e aria primaria) è opportuno osservare le indicazioni valide per ciascuno di essi. Al fine di mantenere la separazione tra gli ambienti si raccomanda che le porte interne all’edificio siano mantenute chiuse.
Le criticità esposte sopra sussistono anche nel caso di ventilazione naturale degli ambienti mediante l’apertura dei serramenti. Infatti, l’aria viene movimentata attraverso l’edificio per effetto della pressione differenziale tra le diverse aperture presenti. Ciò determina in generale lo spostamento dell’aria dagli ambienti sopravento verso quelli sottovento, con diffusione di aerosol tra ambienti adiacenti. Inoltre, nel caso di elevata intensità della ventilazione naturale, la velocità dell’aria in ambiente può essere significativa, determinando il trascinamento di goccioline di maggiore dimensione. Pertanto, in caso di ventilazione naturale degli ambienti è essenziale mantenere chiuse le porte interne all’edificio onde limitare la diffusione tra ambienti adiacenti.
Fonti:
- INAIL ISS Rapporto – “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2”
- ISS COVID-19 n. 33/2020 – Indicazioni sugli impianti di ventilazione/climatizzazione in strutture comunitarie non sanitarie e in ambienti domestici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2. Versione del 25 maggio 2020
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