Rischio microclimatico e patologie da calore: una guida per stare sicuri
Le alte temperature e le radiazioni solari rappresentano una minaccia significativa per la salute dei lavoratori, specialmente durante i mesi estivi. La prevenzione delle patologie legate al calore è quindi essenziale per garantire la sicurezza sul lavoro. In questo contesto, le Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dagli effetti del calore e della radiazione solare della Regione Toscana, aggiornate recentemente, offrono preziosi suggerimenti su come prevenire disidratazione, colpi di calore e altre patologie correlate.
Patologie da calore – Prevenire la disidratazione: un passo essenziale per la sicurezza
La disidratazione è uno dei principali fattori di rischio per i lavoratori esposti al calore. Essa non solo aumenta la probabilità di infortuni sul lavoro, ma predispone anche all’insorgenza di patologie da calore, come il colpo di calore e lo sfinimento da calore. Inoltre, se la disidratazione diventa cronica, può portare a problemi di salute più gravi, come le patologie renali.
Perché è importante prevenire la disidratazione?
Il corpo umano, quando disidratato, fatica a mantenere una temperatura corporea ottimale, aumentando il rischio di surriscaldamento. Inoltre, in condizioni di disidratazione, le prestazioni lavorative peggiorano, influenzando negativamente anche la produttività.
Le Linee di indirizzo della Regione Toscana identificano diversi fattori che possono favorire la disidratazione e, di conseguenza, le patologie da calore:
- Presenza di malattie croniche come bronchite, malattie cardiache, diabete.
- Uso di farmaci diuretici, antidepressivi o anticoagulanti.
- Alimentazione non adeguata e insufficiente periodo di acclimatamento.
- Abbigliamento pesante o non traspirante, come tute da lavoro o dispositivi di protezione individuale.
- Ritmo e intensità di lavoro elevati.
Patologie da calore – Strategie per evitare la disidratazione
Prima di iniziare il turno di lavoro, è fondamentale che i lavoratori si rinfreschino e si idratino adeguatamente con bevande fresche, evitando il consumo di caffè e bevande alcoliche. Una buona idratazione prima del lavoro facilita il mantenimento dell’idratazione durante la giornata.
Un metodo semplice per valutare il proprio stato di idratazione è controllare il colore dell’urina: un’urina chiara e uno stimolo a urinare ogni 2-3 ore indicano un buon livello di idratazione.
È importante sottolineare che bere durante la giornata è essenziale, e non bisogna aspettare di avvertire la sete per farlo. Le bevande energetiche, spesso ricche di caffeina e zuccheri, dovrebbero essere evitate poiché possono influire negativamente sull’idratazione.
Acqua, aree ombreggiate e pause: elementi chiave per la protezione dal calore
Oltre a mantenere un’adeguata idratazione, il documento della Regione Toscana sottolinea l’importanza di rendere accessibili acqua fresca, aree ombreggiate e pause regolari per i lavoratori esposti al calore.
Come garantire l’accesso all’acqua?
- È consigliato incoraggiare i lavoratori a bere circa un litro d’acqua ogni ora, ossia un bicchiere d’acqua ogni quindici minuti. Bere solo quando si ha sete può essere sufficiente nei giorni freschi, ma durante un’ondata di calore è fondamentale bere regolarmente per mantenere un buon livello di idratazione.
- Ogni postazione di lavoro dovrebbe avere accesso a rifornimenti di acqua potabile, idealmente con una disponibilità di almeno 1 litro d’acqua per ora per ogni lavoratore.
- L’acqua fornita dovrebbe essere fresca (intorno ai 14-16 °C) e facilmente accessibile, con contenitori individuali come borracce o bottiglie disponibili per ogni lavoratore.
Inoltre, per le attività all’aperto, si può considerare l’uso di zaini o cinture per l’idratazione, che permettano ai lavoratori di accedere all’acqua in qualsiasi momento.
Pianificazione delle pause e aree ombreggiate
Le pause frequenti, seppur brevi, sono essenziali per il recupero fisico, soprattutto durante le ore più calde della giornata. È importante garantire che i lavoratori abbiano accesso a aree ombreggiate o climatizzate per queste pause.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, pianificare pause regolari non riduce la produttività; anzi, in assenza di pause, i lavoratori tendono a rallentare il ritmo e a lavorare in modo meno efficiente.
Per approfondire, Emergenza caldo: acclimatazione, emergenze e suscettibilità individuale